Aida deludente
"Buuh" e contestazioni per l'Aida che ha debuttato al Carlo Felice di Genova. Sotto accusa la direzione di Patrick Fournillier, confusa e eccessivamente robusta; e la regia di Pier'Alli che ha puntato su una lettura statica e buia. Fra i cantanti Michele Crider ha regalato qualche momento interessante nella parte di Aida.
Recensione
classica
Un'Aida urlata, sul palcoscenico e in orchestra ha debuttato, ieri sera al Carlo Felice. Spettacolo deludente che ha scontentato il pubblico. Al termine molti sono stati i "buuh" di disapprovazione. C'era molta attesa per l'opera verdiana, il titolo più popolare del cartellone. Sul podio avrebbe dovuto salire Nello Santi, verdiano doc che lo scorso anno aveva regalato una incisiva lettura di "Giovanna d'Arco". Prima ancora dell'inizio delle prove Santi è stato sostituito da Patrick Fournillier che è parso in costante affanno. Rumorosa e confusa la sua lettura con scelte discutibili di tempi e di dinamiche. E', soprattutto, mancata una "scelta" interpretativa, l'esecuzione è parsa svilupparsi in maniera più o meno casuale con frequenti squilibri fra voci e orchestra. Curiosamente, poi, il momento meno fragoroso si é rivelata la "Marcia trionfale" per la discutibile decisione di sistemare i fiati dietro le quinte, in sottofondo. Scena priva di spettacolarità anche perché è stata soppressa qualsiasi sfilata e il povero Radames è arrivato da solo. Radames era Sergej Larin: generoso, robusto, ma poco espressivo. Michele Crider è una delle Aide maggiormente in circolazione: al Carlo Felice ha regalato alcuni momenti suggestivi in una prova tuttavia globalmente caratterizzata da una certa disomogeneità d'emissione. Problemi tecnici ha rivelato Nadja Michael nella parte di Amneris. Completavano il cast Askar Abdrazakov (Ramfis), Alberto Gazale (Amonasro) e Marco Spotti (il Re). Pier'Alli, regista, scenografo e costumista firma in genere spettacoli solidi sul piano della impostazione visiva e della interpretazione critica. "Aida" non costituisce un'eccezione. Scene imponenti, vigorose, costumi d'effetto. Ma lo spettacolo è parso lento, macchinoso, eccessivamente statico nell'azione e nei cambi, tanto da risultare alla fine (anche per i citati limiti musicali) noioso.
Interpreti: Larin, Crider, Michael, Abdrazakov, Gazale, Spotti
Regia: Pier'Alli
Scene: Pier'Alli
Costumi: Pier'Alli
Coreografo: Simona Chiesa
Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice
Direttore: Patrick Fournillier
Coro: Coro del Teatro Carlo Felice
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln