Parigi: <i>The Fly</i> dal cinema a teatro

Ha debuttato a Parigi l'opera tratta dal film di Cronenberg

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Al primo piano dello Chatelet conferenza stampa per la presentazione di The fly, opera in due atti di Howard Shore. Oltre al sovintendente Jean-Luc Choplin, sono presenti: Placido Domingo in veste di direttore d'orchestra (la Philarmonique de Radio France) e di direttore generale dell'Opera di Los Angeles che ha coprodotto lo spettacolo; il compositore, già insignito dell'Oscar per la colonna sonora del film Il Signore degli anelli e ora alla sua prima prova operistica; David Cronenberg regista del film The fly, che firma per la prima volta una regia lirica. "E' stata una esperienza stupefacente" esordisce Cronenberg, "perché qui la musica ha preceduto il mio lavoro, mi ha suggerito emozioni, particolari risvolti dei personaggi, mentre io sono abituato a una musica che nel fare un film arriva per ultima. In compenso mi sono sentito a mio agio a lavorare con cantanti che sono anche bravi attori, mi pareva d'essere su un set". "L'idea di scrivere un'opera su The fly mi è venuta mentre ultimavo la partitura per il film" ricorda Shore, per altro autore di altre molte colonne sonore per Cronenberg. "Dal 87 a oggi ho naturalmente ho composto molta altra musica, fatto altre esperienze, ma quell'idea non mi ha mai abbandonato. L'opera comunque non tiene conto della colonna sonora del film, mi sono permesso solo di citare due brevi cellule nel secondo atto. Amo molto la lirica, segnatamente quella italiana, e l'aver scritto The fly mi sembra una giusta restituzione al mondo dell'opera che mi ha insegnato molte cose. A ogni modo The fly non è una trasposizione del film, se non altro perché per la compozione è determinante il libretto di David Henry Hwang". Shore non si sbilancia oltre quando parla della sua partitura. Qualcosa di più la dice Domingo, definendola "un'opera difficile, che ha molti passaggi romantici, ma anche violente dissonanze in sintonia con l'argomento". "Lavorare sulla composizione di un musicista vivente" aggiunge "è una cosa preoccupante, non ci sono dischi, non ci sono esecuzioni precedenti, bisogna cominciare da zero, dalla partitura per pianoforte e sempre sotto gli occhi dell'autore. Vero che uno ha disposizione una fonte sicura, ma quella presenza è inquietante. Fortuna che ho avuto la possibilità di fare una gran quantità di prove in sala". Assenti invece alla conferenza stampa Dante Ferretti che firma le scene, la costumista Denise Cronenberg, sorella del regista, e Stephan L. Dupuis autore degli effetti speciali che hanno gran peso nell'allestimento. Il lettore troverà una completa recensione della prima serata di The fly a firma di Alessandro Di Profio sul numero di settembre del giornale della musica; pur avendo assistito alla prova generale, non vogliamo aggiungere altro per correttezza verso lo Chatelet che ha espressamenre richiesto il silenzio stampa. Ci limitiamo solo a segnalare che i mobili di scena, le misteriose apparecchiature per il teletrasporto (che causerà la drammatica commistione fra le cellule dello scienziato e quelle di una mosca) sono chiare citazioni degli anni Cinquanta, come quei film di fantascienza con tubi, lucine varie e fondali di cartone. Che il fantoccio del secondo babuino si muove con naturalezza, quando passa da una cabina all'altra (il primo era ridotto a una poltiglia sanguignolenta). E che la metamorfosi dell'infelice Brundle è impressionante, prima si copre di bolle e pelame, poi via via diventa sempre più mosca orribile per finire in una vera mostruosità. Tant'è che la bella amante lo uccide per pietà, pur conservandone il figlio in grembo. Stefano Jacini

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