Suona francese anno terzo

Il 24 giugno concerto straordinario a L'Aquila

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La terza edizione di "Suona francese" si estenderà fino al prossimo 26 giugno, con ben 56 concerti previsti in 18 città del nostro Paese, coinvolgendo più di 400 artisti che faranno risuonare le note del repertorio romantico d'oltralpe. Il festival 2010 viene a creare infatti un ponte tra la prima edizione (2008), incentrata sul repertorio contemporaneo e la seconda (2009) dedicata alla musica barocca: a far da filo conduttore di quest'anno saranno i compositori - quasi 90 - del periodo romantico, sia quelli che hanno lasciato famose opere in repertorio sia quelli ingiustamente dimenticati dalla posterità. Realizzato grazie all'Ambasciata di Francia in Italia e alla Fondazione (francoitaliana) Nuovi Mecenati, "Suona francese" quest'anno si avvale della stretta collaborazione con il "Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française". L'ampio programma è disponibile sul sito suonafrancese.com, ma merita di essere segnalato almeno il concerto straordinario che si svolgerà a L'Aquila il 24 giugno con l'Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani, testimonianza non solo della solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto ma anche del significativo coinvolgimento di istituzioni e artisti del nostro Paese nell'intera rassegna. «Rispetto alle precedenti edizioni - ha evidenziato Sandrine Mini, componente del comitato artistico insieme a Olivier Descotes (nella foto) e Oscar Pizzo - il festival è cresciuto soprattutto per quanto riguarda la diffusione sul territorio. Consapevoli del successo di pubblico riscosso in passato, abbiamo continuato a puntare sull'alta qualità delle proposte, tenendo però in particolare considerazione anche le proposte dei Conservatori, dove abbiamo trovato giovani interpreti da accostare a grandi solisti, perché il dialogo tra Francia e Italia si possa svolgere sia sul piano dei nuovi talenti sia su quello dei nomi già affermati. Mi preme precisare infatti che non abbiamo mai pensato di coinvolgere solo interpreti francesi. L'idea è stata poi quella di creare una rete e, quando possibile, un circuito, in modo da portare gli stessi artisti in più località, lavorando insieme ai Centri culturali francesi presenti nel vostro Paese e alle diverse realtà locali con cui abbiamo potuto collaborare. In quelle dell'Italia meridionale abbiamo spesso trovato il desiderio di affiancare ai concerti un momento di approfondimento intorno alla musica, segno di una ricca realtà intellettuale da cui nascono i momenti di studio previsti a Napoli e Palermo». (Giorgio Cerasoli)

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