L'Afam e il decreto di stabilità

La carriera economica "congelata" per tre anni

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«Impara l'arte e mettila da parte». Sembra essere l'adagio adottato dal Governo, appena mandato a casa, nella redazione del cosiddetto "decreto di stabilità" (GU 265/14/11/2011). Manco a dirlo si vuole risparmiare: - blocco della carriera economica per 3 anni 2012-2014, l'unico riconoscimento previsto nel settore vista l'incapacità politica di escogitare un qualsiasi altro tipo di riconoscimento e valorizzazione - merito! Quante volte fuoriuscito dalle labbra dell'ex ministra? - abolizione dell'anno sabbatico e dei permessi artistici, previsti dal contratto (che si sa è optional!), impoverendo la professionalità dei docenti, se si considera l'attività artistica e la ricerca requisiti cardine per l'accesso allo svolgimento della didattica, senza nemmeno rendersi conto che la retroattività della norma farà rientrare i docenti in permesso e le supplenze già assegnate dovranno essere cancellate, con prevedibili code giudiziarie; il posto di direttore non potrà essere assegnato a supplenza, tutti sanno infatti che tale funzione è svolta a tempo perso! Ci saranno almeno in totale oltre 200 posti in meno per i supplenti. Risparmio previsto di 40milioni di euro! Dall'approvazione della riforma 508/1999 l'AFAM ha avuto costanti tagli pari almeno al 60% del bilancio. Un settore di poveracci considerato meschinamente dai precedenti governi, a parte casi isolati e insufficienti. Lo Stato italiano non ha mai avuto un politica dell'istruzione artistica; così come la musica è assente dalla cultura. Salvo le ipocrite citazioni da parata. Basti considerare la scriteriata distribuzione dei nuovi licei musicali, prevalentemente al Centro-Nord, rispetto alle medie ad indirizzo musicale attive per lo più al Centro-Sud, decretando l'eliminazione della disciplina musica nelle scuole superiori. È come pensare di togliere la storia dell'arte, visto che ci sono i licei artistici.Non si sente il bisogno di ulteriori ghettizzazioni. Il settore presenta una scorza così sottile che è fin troppo facile incidere negativamente, tanto da ridurlo in fin di vita. Anche per l'AFAM c'è bisogno di discontinuità e di un segnale forte da parte del nuovo Governo. Pianificazione monitoraggio valorizzazione investimento: devono diventare prioritari nelle scelte che l'attuale Ministro sarà chiamato ad assumere, se non si vuole mandare tutto il settore al macero. (Graziano Ballerini) Afam

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