Musica dai campi di concentramento

Il lavoro di Francesco Lotoro

News
classica
Francesco Lotoro arriva ad un risultato dopo un percorso ad ostacoli durato più di venti anni: la pubblicazione dell'Enciclopedia della musica composta nei campi di concentramento. Un cofanetto pubblicato da KZ Musik ricco di 25 cd ed un volume cartaceo, una guida all'ascolto contenente il profilo dei campi dove le musiche sono state composte. E' l'opera più completa che raccoglie le composizioni dai campi nell'arco temporale che va dall'apertura nel 1933 del KZ Dachau al 1945, quando alla fine della guerra furono liberati. E' un'opera omnia che presenta 280 composizioni sulle 4000 raccolte da Lotoro in giro per il mondo: campi di concentramento e di sterminio nazisti o del regime di Vichy o di Salò, russi, campi di detenzione inglesi in Africa coloniale, Australia e India, campi giapponesi in Manciuria, quelli italiani che comprendono anche i musicisti condannati al confino, campi di lavori forzati, di transito, penitenziari militari... Le partiture sono state ritrovate in un lavoro di tenace ricerca: ora registrazioni ora scritte sui materiali più diversi ora frutto di trascrizioni a memoria dei sopravvissuti... raccolgono una panoplia di musiche, le più disparate (lirica, sinfonica, da camera, strumentale, liederistica e corale, cabaret, jazz, canto religioso, popolare e tradizionale, opere incomplete...), diretta conseguenza della variegata moltitudine degli internati provenienti da qualsiasi contesto nazionale, sociale e religioso (ebrei, cristiani, Sinti e Roma, del popolo Romanes, Euskadulnak, baschi piuttosto che sufi, quaccheri o geovisti...). Di questo grande affresco multi-etnico e multi-culturale Lotoro ha salvato una memoria caduta nell'oblio che rischiava di andare perduta. Un ciclopico lavoro fatto in solitudine e con caparbietà trova oggi il riconoscimento istituzionale di cui è sempre stato orfano: la presentazione a Roma alla Sala delle Colonne della Camera dei Deputati. L'obbiettivo di Lotoro era arrivare a 48 cd incidendo 600 pezzi circa. Con le sue sole forze, è riuscito ad arrivare alla metà. Forse un interesse istituzionale potrebbe aiutarlo a preservare il patrimonio raccolto ed agevolare le ricerche nel mare magno completamente inesplorato: la Russia! (Franco Soda)

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta tra attività di rete, promozione culturale e valorizzazione del territorio

classica

Il 27 novembre Simon Boccanegra inaugura la Stagione 2024-25 dell’Opera di Roma

classica

Era il "papà" del Rossini Opera Festival