Le strane rotte del Maggio

Firenze: il festival apre con Mehta

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Maggio all'insegna del molteplice o, più semplicemente, una congerie dai percorsi un po' confusi ? da parte del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino niente di realmente sostanzioso è stato annunciato, nella conferenza stampa di mercoledì in cui è stata presentata la Settantacinquesima edizione del festival (4 maggio - 10 giugno), in aggiunta a quanto era già stato presentato a suo tempo e da noi riferito. Né, visti i tempi e la situazione in corso Italia, avevamo sperato in molto di più. E dunque inaugurazione con il Cavaliere della Rosa diretto da Zubin Mehta al suo debutto in quest'opera con Angela Denoke protagonista e la regia di Eike Gramms; il recital di Radu Lupu (al Nuovo Teatro il 5 maggio), la bella proposta di Maggiodanza con le coreografie di Balanchine e Suzanne Linke per le musiche di Hindemith e Schoenberg (dal 17 maggio alla Pergola), la novità di Silvia Colasanti La metamorfosi, da Kafka, drammaturgia e messinscena di Pier'Alli (dal 22 maggio al Goldoni), il dittico bartokiano Il Mandarino Meraviglioso - Il Castello di Barbablù (dal 31 maggio al Comunale), che però ha perso l'elemento di maggior richiamo, Seiji Ozawa che ha cancellato tutti i suoi impegni e sarà sostituito da Zsolt Hamar, l'integrale dei quartetti bartokiani con il Quartetto Bennewitz (27 maggio), il concerto dell'Orchestra della Toscana diretta da Daniel Kawka con la prima italiana di Der Maler traumt di Wolfgang Rihm e il Pelleas und Melisande di Schoenberg nella versione per orchestra da camera di Cliff Colnot (al Nuovo Teatro il 6 giugno). C'è poi un gran spolverio di concertini, eventi, "maratone", letture, lezioni e presentazioni realizzate si può dire con tutti quelli che fanno musica e cultura a Firenze, all'insegna, se ci è lecito, più della quantità che della qualità. Alcuni eventi sono legati a quella che con ogni evidenza era l'originaria fisionomia di Novecento mitteleuropeo di questa edizione, molti altri al tema americano imposto dalle celebrazioni del cinquecentenario di Amerigo Vespucci (con relativi finanziamenti, immaginiamo) e alla prossima tournée di Mehta con l'orchestra in Sudamerica. E così il titolo francamente un po' buffo di questa edizione è diventato addirittura "Il viaggio dalla Mitteleuropa al Sudamerica". Non stanchiamo il lettore con il lungo elenco facilmente consultabile sul sito del teatro. Ma è doveroso notare che, come nella passata edizione, fra le cose migliori e più da festival ci sono quelle che il Maggio ha, per dir così, acquisito "chiavi in mano", ossia Four. A night with John Cage in collaborazione con Fabbrica Europa (il 13 maggio alla Stazione Leopolda), e il concerto per i vent'anni del Contempoartensemble di Mauro Ceccanti con, tra l'altro, una prima assoluta di Mauricio Sotelo Cripta e pezzi recenti di Pousseur e Bussotti (il 7 giugno al Goldoni). Ci piace Maggiobimbi con, tra l'altro, la fiaba musicale Paolofischio di Roberto Piumini (al Nuovo Teatro dell'Opera il 26 maggio) e La fabbrica del cioccolato coreografata da Francesco Ventriglia per Maggiodanza (al Comunale il 9 giugno), ambedue commissioni del festival. Da citare anche il "Viviani Varietà" di Maurizio Scaparro (Pergola, 9 e 10 giugno), protagonista Massimo Ranieri. coprodotto con la Pergola e ispirato al grande drammaturgo napoletano. Elisabetta Torselli

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