Una casa nuova per la "Toscanini”

A Parma nell'anniversario del direttore

Recensione
classica
Uno dei momenti più concreti e significativi tra le iniziative promosse a Parma in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini, è stato rappresentato dall’inaugurazione del nuovo centro di produzione musicale della Fondazione che porta il nome del grande direttore, avvenuta proprio nel giorno del suo compleanno, sabato scorso 25 marzo. Dopo anni di peregrinazioni alla ricerca di una sede stabile questa istituzione pare aver finalmente trovato una dimora accanto all’auditorium “Paganini”, in quel complesso ospitato all’interno del Parco Eridania oggetto di un recupero post-industriale avviato quasi vent’anni fa e la cui prima tappa tangibile è stata rappresentata proprio dall’apertura, avvenuta nel 2001, dell’auditorium ricavato da uno storico zuccherificio dismesso, un progetto seguito all’epoca dallo studio di Renzo Piano che ha trasformato, appunto, una fabbrica di zucchero in una “fabbrica della musica”. Già all’epoca era stato ipotizzato di destinare gli spazi attigui al “Paganini” quale sede della Fondazione “Toscanini”, ma vicissitudini di diversa natura hanno rimandato fino ad oggi un approdo tanto coerente quanto naturale.

Fatti i conti con un passato più o meno recente, veniamo all’inaugurazione del nuovo centro, avvenuto alla presenza delle autorità cittadine, con il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti impegnato a tagliare il nastro del nuovo complesso di fronte all’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, al Presidente della Fondazione Toscanini Luciano Pasquini e all’Assessore alla Cultura del Comune Laura Maria Ferraris. Nei loro interventi tutti i relatori hanno evidenziato la sensibilità e la volontà comuni, che, nel segno di Arturo Toscanini e della reciproca collaborazione, ha permesso di realizzare la casa dell’orchestra che porta dal 1982 il suo nome. La nuova sede della Fondazione, entrata in funzione alla fine del 2016, comprende un edificio principale – ristrutturato e riqualificato con un importante sforzo finanziario, di circa 2 milioni di euro, interamente sostenuto dalla Fondazione – costituito da due grandi sale prova, intitolate a Gianandrea Gavazzeni e Vladimir Delman, una sala conferenze dedicata a Ferdinando Paër, archivi, uffici, magazzini, spazi tecnici e sale studio. A questo si unirà, entro l’anno, la comunicante Sala Ipogea, capace di 350 posti e attualmente in corso di completamento tecnico a cura del Comune di Parma, proprietario degli immobili.

La cerimonia è stata il momento culminante di un’intera giornata dedicata all’evento, che ha previsto, tra l’altro, la piantumazione di tre nespoli – alberi, a quanto pare, particolarmente cari al Maestro – e la nuova collocazione della statua restaurata di Arturo Toscanini, opera dello scultore Maurizio Zaccardi ora posta all’ingresso principale del Centro. Per tutta la giornata è stato inoltre possibile visitare gli spazi del Centro Toscanini e dell’adiacente Auditorium Paganini, dove si sono ascoltate le lezioni concerto degli allievi del Conservatorio Boito, della Corale Verdi, dell’Ensemble di Percussioni del Liceo Bertolucci. In occasione dell’inaugurazione del centro, preceduti dai saluti del Sovrintendente della Toscanini Luigi Ferrari, gli Archi della Filarmonica Toscanini hanno suonato “La Primavera” di Vivaldi, un più che “classico” omaggio musicale offerto al pubblico presente nella Sala Gavazzeni, grande spazio di 400 metri quadri completamente rivestito di legno di rovere e ciliegio, destinato alle prove della stessa Filarmonica.

Al termine di un brindisi tenutosi nella Sala Delman, le centinaia di persone intervenute hanno potuto visitare tutti gli spazi operativi e logistici del Centro che, in un’ottica polifunzionale di cui si è tenuto conto durante i lavori, può ospitare insieme all’adiacente Auditorium Paganini ogni genere di attività congressuale grazie ad una vasta modularità degli spazi stessi. I lavori per questo nuovo centro, frutto di un progetto degli architetti Alessandro Della Santa e Paola Cavallini dello Studio Architettura e Città, si sono avvalsi del coordinamento operativo di Parma Infrastrutture (nelle persone di Albino Carpi, Fulvio Vignola e Marco Ferrari) e dell’apporto sull’ingegneria e l’impiantistica di Paolo Galaverna (Genesis Acoustic Workshop), Silvano Dondi, Daniele Scaglioni (Esseti Studio), Paolo Freddi, Giacomo Rinaldi (Teatro Regio) e Paolo Comati (Fondazione Toscanini). Realizzata dalla Buozzi & C. Costruzioni, l struttura è stata completata da molte imprese della regione, nonché dalle maestranze tecniche del Teatro Regio, che hanno assemblato e installato la camera acustica della Sala Gavazzeni, dai tecnici specializzati della Fondazione e dai molti artigiani che hanno cesellato i dettagli. Il CPM Toscanini è parte integrante del progetto del Parco della Musica intrapreso dall’Amministrazione Comunale, che sta ora realizzando lavori di risistemazione della viabilità interna, di recupero del verde, di riqualificazione dell’area di parcheggio, con un investimento superiore al milione di euro.

A corollario di queste celebrazioni toscaniniane – che proseguiranno a Parma con mostre, presentazioni di libri, concerti, spettacoli, convegni e incontri lungo tutto il 2017 – la commemorazione del compleanno di Toscanini ha previsto, tra l’altro, anche una cerimonia in una casa natale rinnovata nei percorsi espositivi arricchiti da cimeli mai esposti prima, un concerto celebrativo organizzato al Teatro Regio, una mostra titolata «Arturo Toscanini, in viaggio controvento» che rimarrà allestita fino al 30 giugno e la riedizione di «Arturo Toscanini. Vita, immagini, ritratti», pubblicazione uscita per il cinquantenario della morte nel 2007 e ora riproposta da Grafiche Step in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini e la Casa della Musica in una nuova edizione nella quale, a fianco dei testi originari di Gustavo Marchesi e Gaspare Nello Vetro, troviamo nuovi interventi firmati da Federica Biancheri, Marco Capra e Giuseppe Martini, oltre alla ricca selezione di immagini già raccolte da Nicola Luberto, Francesca Montresor e dal mai dimenticato Vincenzo Raffaele Segreto.

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