Lo chef nordico della melodia

Intervista al contrabbassista Jesper Bodilsen, un nuovo disco e dieci anni in trio con Bollani

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Enrico Rava, nelle note di copertina di Scenografie di Jesper Bodilsen, elenca, tra i suoi innamoramenti musicali, i contrabbassisti nord europei che dagli anni Settanta hanno tracciato un pregevole sviluppo tecnico-creativo del loro strumento: Niels-Henning Pedersen, Palle Danielsson, Lars Danielsson, Arild Andersen. Non sappiamo però - almeno non abbiamo sufficienti elementi per capire perché - proprio a quelle latitudini questo strumento ci abbia regalato, negli anni, musicisti di così grande personalità. In realtà non ce lo svela nemmeno Jesper Bodilsen che da quelle parti viene (è nato nel 1970 a Haslev, in Danimarca) - "virtuoso delle emozioni" (sempre secondo Rava) e contrabbassista del trio danese, con il batterista Morten Lund, di Stefano Bollani.

Bodilsen si avvicina giovanissimo alla musica, suona la tromba, poi passa al basso elettrico ma, ci spiega, «...ascoltai una volta Niels-Henning Pedersen e rimasi affascinato dal suono, dal tocco, dalla sua capacità di trasmettere la melodia suonando anche materiali del folklore danese, e lì cominciò la mia storia musicale professionale...». Proprio la melodia rappresenta uno speciale fil rouge che lega, traccia e caratterizza il percorso musicale del musicista danese: «La melodia facilita la comunicazione tra i musicisti, ma anche con chi ascolta. Permette di andare a pescare nella memoria ricordi, emozioni, immagini della tua vita e descriverle. La melodia apre la musica. Un posto speciale dove tutti possono improvvisare».

In realtà Scenografie, doppio cd per la linea Silenzio! della Carosello, lavoro diviso non casualmente in due "atti" invece dei tradizionali "side", possiede e trasmette questa forza descrittiva. Un equilibrio notevole tra atmosfere trasparenti, intrise di eleganza formale e cura del suono, dove la costante traccia melodica scolpisce, fa vibrare storie e forme garantendo anche ampi spazi liberi per le diverse voci dei musicisti coinvolti. «Abbiamo realizzato velocemente il cd perché avevo le idee chiare sul piano compositivo - spiega Bodilsen - ma anche per la scelta dei musicisti giusti per questo progetto...». Registrato nel 2011 in Italia con il pianoforte di Stefano Bollani, il clarinetto di Nico Gori e la voce di Joe Barbieri, nel 2012 in Svezia con Ulf Wakenius (chitarra), Peter Asplund (tromba), Paolo Russo (bandoneón), Scenografie disegna, sotto la guida solida e ispirata di Bodilsen, anche raffinato compositore, uno spazio sonoro dove jazz e improvvisazione, melodia e forma canzone si incontrano senza rinunciare alle proprie peculiarità, anzi rafforzandole in un continuo interscambio creativo. «Generalmente - spiega ancora il contrabbassista - scrivo tracce semplici e poi, durante l'arrangiamento, penso ai singoli strumenti, ai musicisti, e voglio che esprimano le loro idee. Mi piace molto il carattere romantico della canzone italiana, atmosfere dove riesco a costruire, suonando lento, presto, con ritmi diversi, immagini ed esprimere sentimenti...».

Non c'è dubbio che su tutti i materiali e sull'estetica di Scenografie pesi in modo determinante l'esperienza decennale del trio con Stefano Bollani. Il pianista italiano esprime con questa formazione uno degli aspetti più caratterizzanti del suo vulcanico multidirezionale percorso artistico, e trova nei musicisti danesi una sponda perfetta e funzionale alla propria fascinazione melodica, colorandola con atmosfere nordiche, meno scontate di quelle mediterranee: «Ho conosciuto Stefano nel 2002», racconta Bodilsen. «Venne in Danimarca con Enrico Rava, che aveva vinto il prestigioso premio JazzPar Prize. Io e il batterista Morten Lund, con il quale suono dal 1992, fummo chiamati come sezione ritmica. Il concerto andò benissimo e mi venne l'idea del trio. Chiesi a Morten e Stefano se potevamo vederci ancora e formare un trio. Nel marzo del 2003 abbiamo fatto il nostro primo concerto a Copenaghen e nello stesso anno abbiamo registrato il nostro primo disco, Mi ritorni in mente (Stunt Records)». Da lì comincia una storia lunga dieci anni, di concerti, successi internazionali, apparizioni televisive e costanti riconoscimenti della critica per una produzione di qualità, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sonorità. Gleda (Stunt Records 2005), dove vengono rilette con profonda poesia canzoni della tradizione scandinava, e Stone In the Water (Ecm 2009), dove il trio tocca le massime vette dell'interplay, rappresentano i capisaldi di questo cammino. «La formazione è come composta da tre chefs: io e Morten portiamo ingredienti danesi, Stefano quelli italiani, li lavoriamo insieme, equilibriamo spezie e sapori, alla fine il risultato è un piatto unico: lo stile del trio».
Il decennale della formazione sarà festeggiato nel 2014 con una nuova uscita Ecm registrata a New York qualche mese fa.

(La realizzazione dell'intervista è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione di Monica Manetti)

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