Torna, in un bel cd della Minuet (distribuito in Italia da Egea), il Quintetto per pianoforte e archi di César Franck nella versione di Sviatoslav Richter con il Bolshoi Theatre Quartet.
Quello di Franck è un lavoro di straordinaria forza e intensità (già in grado di dividere i cuori al tempo della propria première, con un più che perplesso Camille Saint-Saëns al pianoforte) e Richter ne darà un’altra versione importante con il quartetto Borodin nel 1981. Questa risale al 1949, anno in cui il pianista russo vince il Premio Stalin. Pochi mesi dopo esegue per la prima volta la Sonata op. 119 di Prokofiev: una luminosa carriera internazionale sta per prendere avvio ed è un vero piacere riascoltare questa incisione, di grande qualità musicale.
Il cd include anche due Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven, con Richter in compagnia di Mstislav Rostropovich: sono quelle che erano uscite nell’integrale Philips, registrate in Austria nel 1962. Anche qui grande musica. Sul Rostropovich direttore, poi, Richter, come testimoniato dal libro Scritti e conversazioni (uscito per il Saggiatore), avrebbe avuto giudizi assai poco lusinghieri. Qui si intendono a meraviglia.