Una Nona di speranza per rilanciare Parma Capitale della Cultura
Il capolavoro di Beethoven ha aperto la stagione 2021 del Teatro Regio. A marzo (forse) il Pelléas et Mélisande
Cercando di rispettare, almeno simbolicamente, la tradizione che prevede l’inaugurazione della stagione del Teatro Regio di Parma la sera del 12 gennaio, giorno prima del Santo Patrono della città emiliana, martedì scorso, sotto la guida di Michele Mariotti, i musicisti della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani hanno abitato il Teatro Regio occupando, secondo le attuali regole di distanziamento, sia il palcoscenico sia una platea orfana di poltrone rosse e relativo pubblico.
In questa atmosfera straniante, che siamo ormai abituati a riconoscere anche in tanti altri teatri del nostro Paese, è stata eseguita la Sinfonia n. 9 in re minore, op. 125“ Corale” di Ludwig van Beethoven, con un quartetto di solisti che comprendeva Christiane Karg (soprano), Veta Pilipenko (mezzosoprano), Francesco Demuro (tenore) e Michele Pertusi (basso). Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta televisiva sull’emittente locale 12 Tv Parma e in diretta streaming a pagamento (al prezzo simbolico di € 1,09) sulla pagina di Facebook dello stesso Teatro Regio. Una inaugurazione che ha rappresentato il primo atto di una stagione ancora da definire a causa della nota situazione di incertezza dovuta alla situazione sanitaria contingente.
Ciò nonostante, in occasione di questa sorta di prima virtuale, anche nell’ottica di contribuire al rilancio di Parma Capitale della Cultura – iniziativa in sostanza bloccata dall’emergenza Covid19 e per questo prolungata anche al 2021 – la direttrice generale del Teatro Regio Anna Maria Meo ha avuto modo di mettere in luce i principali obiettivi per questo anno appena iniziato: «allestire per fine estate un Festival Verdi nella forma più compiuta e più vicina a quella del 2019 e far ripartire la stagione tradizionale dal “sogno interrotto” del Pelléas et Mélisande di Claude Debussy». Il titolo francese, previsto nel cartellone lirico dello scorso anno, è stato infatti sospeso come il resto della stagione in conseguenza alle iniziative di contenimento della pandemia del marzo 2020: «Pelléas et Mélisande nell'ambizioso progetto registico di Barbe & Doucet e diretto da Marco Angius, era l’opera su cui il Regio aveva investito – sottolinea Meo – era il nostro sogno e, con il Covid, è diventato il nostro incubo. L’idea è di proporlo quasi un anno dopo, a fine marzo 2021, se possibile in presenza ma sicuramente oramai con la platea allargata dello streaming che ci consente di far conoscere in tutto il mondo come lavora il nostro teatro».
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