Torna FloReMus, il festival dell’Homme Armé, che compie quarant’anni

Dal 1° al 17 settembre torna la rassegna dedicata al Rinascimento in musica, con quattro concerti serali, i piccoli concerti à boire delle 19, le lezioni, i laboratori

News
classica
L’Homme Armé
L’Homme Armé

Rinascimento è anche musica, questo è il concetto di fondo di un festival nella città che del Rinascimento è il cuore. E anche quest’anno il cartellone promosso dall’ensemble L’Homme Armé di Fabio Lombardo tiene fede alla sua ragion d’essere con i cinque serali e le altre manifestazioni.

Concerti serali: il 2 al Museo del Novecento (ore 21,15) l’ensemble Dramatodia di Alberto Allegrezza propone Babilonia, ossia umani e bestie secondo le polifonie comiche di Filippo Azzaiolo, Giulio Cesare Croce, Orazio Vecchi, Andrea Gabrieli, Annibale Padovano; il 7 settembre nella splendida Biblioteca di Michelozzo nel museo di San Marco, Mirate gli atti ossia ancora Alberto Allegrezza, tenore e flauto dolce, con Michele Vannelli, clavicembalo, e Giovanna Baviera, mezzosoprano, viola da gamba e direzione artistica, per un programma imperniato sulla grande poetessa, cantatrice e liutista Tarquinia Molza, con pagine in cui spiccano i testi della Molza intonati da Palestrina, Ingegneri, Primavera.

Come sempre uno dei concerti serali, quello del 10 settembre nell’auditorium di Sant’Apollonia, è affidato all’esecuzione del gruppo organizzatore, e quest’anno, giacché si festeggiano i quarant’anni dell’associazione e dell’ensemble, l’Homme Armé propone sotto la direzione di Fabio Lombardo un programma d hoc in quanto legato al suo nome, il titolo della ben nota canzone borgognona più volte rielaborata dai maestri della polifonia classica comeAntoine Brumel, Josquin Desprez, Jean Mouton, Ninot Le Petit, gli autori proposti in questo programma.

Si torna in San Marco il 13 per “Il liuto umanista: Improvvisazione e magia nell’Italia di Leonardo”, con il liutista Bor Zuljan impegnato in musiche di Ambrosio Dalza, Vincenzo Capirola, Johannes Ockeghem, Bartolomeo Tromboncino: il programma è imperniato sul mito umanista del liuto come nuova “lira di Orfeo” e  sull’idea leonardesca di intima congiunzione di musica, parola, magìa.

Fra i concerti à boire delle 19, sparpagliati fra altre sedi fiorentine e le belle chiese e ville del contado, segnaliamo almeno, con l’avvertenza che però questo è alle 12, quello del 9 novembre nella villa medicea di Castello con l’ensemble Morus alba in “E i nostri canti giungano alle stelle. La natura nel madrigale tardo rinascimentale”, musiche di Orlando Gibbons, William Byrd, Clément Janequin, Adriano Banchieri, Luca Marenzio, e l’evento comprende anche, prima del concerto, la conversazione itinerante nel giardino, con Mario Bencivenni.

Le conversazioni del programma di quest’anno, quasi tutte alla Biblioteca delle Oblate alle 18, danno veramente l’idea del concetto ampio di Rinascimento come fenomeno culturale, artistico e sociale complesso: per fare almeno un esempio, scegliamo quella dell’11 settembre, “La musica perduta del teatro. Dall’antichità alle corti padane del Rinascimento”, in cui Gianni Guastella parla della riscoperta rinascimentale del teatro classico via via che se ne ritrovavano o se ne valorizzavano i testi, ma, mancando dai codici che avevano trasmesso i testi le musiche che li accompagnavano, ciò dette lo stimolo a esperimenti di canto, musica e danza per accompagnare queste riscoperte nella corte di Ferrara e poi via via in altri centri.

Tra i laboratori segnaliamo almeno quello di domenica 17 settembre, 10.30-17.30 (con pause) al Circolo Arci il Progresso (via Vittorio Emanuele II, 135, Firenze): Trasformare canzoni. Piccolo cantiere poetico-musicale tra Bob Dylan e Lorenzo il Magnifico, laboratorio a cura di Gianni Guastella e Fabio Lombardo.  Infine è da ricordare anche la riproposta di un film preziosissimo per gli assunti del festival e già presentato a Firenze ma giustamente ritirato fuori in quest’edizione di FloReMus: il 12 settembre al Cinema Astra Il Padrone delle Note – Josquin Desprez, scritto e diretto da Marco Zarrelli, in collaborazione con Fondazione culturale Stensen. Programma in dettaglio e prenotazioni sul sito https://hommearme.it/, informazioni: informazioni@hommearme.it.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta tra attività di rete, promozione culturale e valorizzazione del territorio

classica

Il 27 novembre Simon Boccanegra inaugura la Stagione 2024-25 dell’Opera di Roma

classica

Era il "papà" del Rossini Opera Festival