Tanto Beethoven nella settantacinquesima stagione della Barattelli dell’Aquila

E anche Bach e Alkan, Piazzolla e Lennon. Tra gli interpreti Mario Brunello e il Quartetto di Cremona, Cristina Zavalloni e Simone Rubino

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Simone Rubino
Simone Rubino

Presentando la prossima stagione della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, il direttore artistico Fabrizio Pezzopane ha premesso che il cartellone non può non riflettere la situazione attuale e in particolare le disposizioni legate all’emergenza sanitaria. Le scelte artistiche quindi sono state fatte all’interno di un quadro complesso, condizionato sia dagli impegni presi con gli artisti per la precedente stagione, bruscamente interrotta nel marzo scorso, sia dall’unico luogo attualmente disponibile ed individuato come ideale per garantire sicurezza per il pubblico e per gli artisti, ovvero l’Auditorium del Parco, costruito su progetto di Renzo Piano dopo il sisma del 2009. Per ovviare almeno in parte al limitato numero di posti di quella sala, ognuno dei 29 concerti sarà ripetuto due volte nella stessa giornata.

Scorrendo il programma, ci si accorge subito che,nonostante le difficoltà,la stagione conferma l’alto livello dell’offerta musicale della “Barattelli”.

Si inizia il 10 e 11 ottobre nel nome di Bach, con Mario Brunello che esegue in due giornate le tre prime Suite per violoncello e le tre Sonate per violino solo: quest’ultime saranno da lui proposte col violoncello piccolo. La settimana successiva entra in campo Beethoven, che sarà il dominatore della stagione per festeggiare i 250 anni dalla sua nascita. Andrea Lucchesini eseguirà le Sonateop. 109 e op. 111  per pianoforte, con la presentazione di Giovanni Bietti ed esempi musicali dal vivo. La settimana dopo sarà la volta di un concerto-spettacolo intitolato A casa di Beethoven, libera interpretazione del racconto di Richard Wagner. La settimana dopo ancora il Quartetto di Cremonariprenderà l’ esecuzione integrale dei Quartetti di Beethovencon, iniziata nelle scorse stagioni.

Niente Beethoven nelle due settimane successive, quando Vincenzo Maltempo presenterà la rarissima Sinfonie pour piano seul  di Alkan e il Trio di Parma proporrà un altro della serie di concerti dedicati ai “trii slavi”. Ma Beethoven sarà nuovamente protagonista col duo Ilya Gringolts-Peter Laul, che presenterà una scelta di sue Sonate per violino e pianoforte, e poi con un concerto dell’integrale dei suoi rari Triiper archi,eseguiti dal Trio Boccherini. Ancora Beethoven - e siamo così arrivati al 6 dicembre -  con un’opera oggi rara ma a suo tempo famosissima, il Settimino. Si cambia decisamente con il concerto successivo, che vede come protagonista Cristina Zavalloni, insieme al gruppo Moto Perpetuo: il titolo John Lennon (Fluxus) tribute già dice molto, ma molto lo si potrà scoprire solo ascoltandolo.

Saltando qualche appuntamento, passiamo al 2021, che si apreancora nel nome di Beethoven con la quinta tappa dell’integrale dei suoi Quartetti eseguiti dal Quartetto di Cremona, cui segue un altro concerto dedicato dal Trio di Parma ai “trii slavi”. Poi il pianista Michel Dalberto apre una serie di grandi solisti, che prosegue con la violinista Carolin Widmann in duo col pianista Dénes Várjon, col pianista Paul Lewis e con Simone Rubino ed Enrico Dindo, che danno vita a un insolito duo percussioni-violoncello. Ma dobbiamo accelerare il passo, quindi ci limitiamo ad accennare ad alcuni dei concerti della seconda parte della stagione. Non è possibile passare sotto silenzio le Variazioni Goldberg  di Bach eseguite dai quattro strumentisti di Musica Antiqua Latina, né il concerto dedicato al violino nell’età del Barocco dall’ottimo Enrico Onofri e dall’Imaginarium Ensemble, né il ricordo di Astor Piazzolla in occasione del centenario della nascita, che vede la voce narrante di Laura Morante affiancarsi all’Ensemble Lumières. E ancora Fabrizio Meloni e i Percussionisti della Scala, gli Ottoni della Cappella Sistina e il duo Danusha Waskievicz-Andrea Rebaudengo, che il 25 aprile chiude la stagione.

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