L’ultima stagione di Barrie
Molte novità e riprese nella nuova stagione alla Komische Oper di Berlino, l’ultima per Barrie Kosky come sovrintendente del teatro
“Come una performance teatrale, la mia direzione sta lentamente giungendo al termine. Ciò non deve essere motivo di malinconia, nostalgia o sviolinate, ma un processo naturale e necessario. Le rappresentazioni devono finire in modo che in teatro possano nascere nuovi ed esaltanti momenti. I direttori artistici devono finire per poter intraprendere nuovi percorsi. Aspetto quindi quest’ultima stagione come un’ultima scena – senza malinconia, ma con curiosità e ricca di momenti speciali degli anni passati.” Ha introdotto con queste parole la stagione 2021/22 della Komische Oper di Berlino Barrie Kosky, che lascia dopo dieci stagioni l’incarico di sovraintendente per mantenere quello di regista capo del teatro lirico berlinese.
Nel nuovo cartellone saranno 11 le nuove produzioni distribuite fra classici del teatro musicale, un mito greco ripensato nel XX secolo e una rivista yiddish, e 14 le riprese, un record per il teatro, pensate soprattutto come uno sguardo retrospettivo sulle produzioni più celebrate dell’era Kosky e omaggio a una gestione di successo che ha riportato all’attenzione di pubblico e critica la sorella minore delle tre opere della capitale tedesca. Nelle nuove produzioni un’attenzione particolare sarà dedicata alla produzione XX secolo: Barrie Kosky firmerà la regia di Ascesa e caduta della città di Mahagonny di Kurt Weill e Bertolt Brecht con la direzione di Evgeny Titov. Lo stesso direttore salirà anche sul podio per l’Œdipe di George Enescu con Leigh Melrose protagonista, mentre Annette Dasch sarà protagonista della nuova produzione di Kat’a Kabanová di Leoš Janáček nel nuovo allestimento di Jetske Mijnssen e il regista Andreas Homoki, già sovrintendente della Komische Oper prima di Kosky, porta in scena la commedia romantica Schwanda, der Dudelsackpfeifer di Jaromír Weinberger. Inoltre, il ciclo delle operette di Paul Abraham in forma di concerto si conclude con Die Blume von Hawaii. In cartellone inoltre la ripresa berlinese in dicembre della fortunata (e discussa) produzione del Festival di Salisburgo di Orphée aux Enfers di Jacques Offenbach firmata da Kosky, e un nuovo allestimento di Damiano Michieletto di Orfeo ed Euridice di Gluck in gennaio.
Fra le novità, anche l’opera per bambini Die Zaubermelodika del compositore jazz finlandese Iiro Rantala commissionata dalla Komische Oper Berlin e presentata in novembre, e l’opera Üçüncü mevki - Im Wagen dritter Klasse in collaborazione con il gruppo musicale turco Kardeş Türküler ispirata a temi brechtiani. Per il finale di stagione, oltre al Falstaff di Verdi coprodotto con il Festival di Aix-en-Provence con Scott Hendricks protagonista, Barrie Kosky riserverà al pubblico berlinese una prelibatezza: All-Singing, All-Dancing Yiddish Revue, una varietà “yiddish” che affonda le radici nella cultura ebraico-americana del dopoguerra con molti dei compagni di avventura delle fortunate stagioni di Kosky alla Komische Oper come Dagmar Manzel, Katharine Mehrling, Max Hopp, Helmut Baumann, i fratelli Pfister e Ruth Brauer-Kvam.
Per le produzioni di repertorio, tornerà in scena l’Orpheus da Monteverdi, la prima produzione di Kosky alla Komische Oper nel 2012, Ballo al Savoy, La belle Hélène con Nicole Chevalier protagonista, Il naso di Dmitrij Šostakovič, Evgenij On’egin, e Les Contes d'Hoffmann, oltre al Il violinista sul tetto, Le perle di Cleopatra, Don Giovanni e Lo zingaro barone e l’oramai celebre Il flauto magico, il più straordinario successo dell’era Kosky.
Completa il cartellone un ciclo di concerti sinfonici dell’Orchestra della Komische Oper, inaugurati da pianista e compositore finlandese Iiro Rantala con la direzione di Tarmo Peltokoski sul podio. In programma anche quattro concerti del direttore musicale Ainārs Rubiķis, anche lui a fine mandato, con i solisti Viviane Hagner e Baiba Skride al violino, Tzimon Barto al pianoforte e Ksenija Sidorova alla fisarmonica. Infine, concerti anche della trombettista norvegese Tine Thing Helseth, dei direttori Xian Zhang, Joshua Weilerstein e Axel Kober, e dei solisti Daniel Müller-Schott al violoncello e Daniel Hope al violino. Il tradizionale concerto di capodanno, anche questo diretto da Ainārs Rubiķis, avrà come tema “Cinema!”.
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