La stagione dell’Opera si inaugurerà con Verdi
Gatti sul podio per Rigoletto. Debutta a Roma Carsen, che firmerà due regie
Il 2 dicembre la stagione 2018/2019 dell’Opera di Roma si aprirà con Rigoletto: sarà la terza inaugurazione consecutiva per Daniele Gatti, mentre per il regista Daniele Abbado sarà il debutto nel teatro capitolino. Un altro regista che debutterà a Roma è Robert Carsen, che firmerà Orfeo ed Euridice ed Idomeneo, in coppia con due direttori anch’essi debuttanti in loco, Gianluca Capuano per Gluck e Michele Mariotti per Mozart. Sono nuovi allestimenti – alcuni in collaborazione con altri teatri italiani, europei e americani - anche quelli di Andrea De Rosa per Anna Bolena (direttore Riccardo Frizza), di Damiano Michieletto perLa vedova allegra (direttore Constantin Trinks, un altro debuttante a Roma) e di Emma Dante per L’Angelo di fuoco di Prokof’ev (direttore Alejo Pérez). Graham Vick concluderà la sua trilogia Mozart-Da Ponte col Don Giovanni e Jérémie Rhorer sul podio. È invece una ripresa La Cenerentola di Emma Dante, mentre La Traviata e Tosca sono ormai due titoli di repertorio, regolarmente riproposti più e più volte ogni anno. La stagione si chiuderà nel novembre 2019 con la prima assoluta di Un romano a Marte di Vittorio Montalti, che ha vinto il premio di composizione del Teatro dell’Opera: chiaramente il titolo è la parodia di Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, cui quest’opera è idealmente dedicata.
Sono in cartellone altri tre spettacoli, che vanno a formare la sezione “Oltre l’Opera”, perché per vari motivi si collocano al di fuori della stagione tradizionale. Con Tosca continua il fortunato progetto “OperaCamion”, che da tre anni porta nelle piazze di Roma e di altri centri della regione alcune popolarissime opere in formato ridotto. Del tutto inedito e anche difficile da definire è l’evento-spettacolo a cui sta lavorando il poliedrico artista sudafricano William Kentridge, che metterà insieme le sue creazioni visive e musiche scelte da lui: per ora se ne conosce solo il titolo, Waiting for the Sybil. Andrà in scena nel settembre 2019 e sarà abbinato alla ricostruzione di Work in progress, lo storico spettacolo che lo scultore americano Alexander Calder creò per l’Opera cinquant’anni fa. La triade di “Oltre l’Opera” sarà completata da Le avventure di Pinocchio di Lucia Ronchetti, “commedia strumentale” per soprano en travesti e strumenti solisti: la eseguirà l’Ensemble intercontemporain diretto da Matthieu Roy nella magnifica Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, a novembre di quest’anno.
Come ha detto il direttore artistico Alessio Vlad, si ascolteranno molti ottimi cantanti ma nessun divo, perché l’opera non è fatta dai divi e ogni personaggio è egualmente importante. Tra questi ottimi cantanti citiamo almeno – limitandoci qui alle prime opere in programma - Roberto Frontali, Lisette Oropesa e Ismael Jordi nel Rigoletto, Maria Agresta, Carmela Remigio e Alex Esposito in Anna Bolena. Da segnalare anche Carlo Vistoli in Orfeo ed Euridice, la prima volta in assoluto di un controtenore all’Opera.
Grande spazio anche alla danza, che può contare su un corpo di ballo in continuo miglioramento sotto la direzione di Eleonora Abbagnato.
È di ottimo auspicio che nello scorso anno si sia avuto un aumento del 30% degli spettatori e gli incassi di biglietteria siano arrivati a 14 milioni, come ha ricordato il sovrintendente Carlo Fuortes alla presenza del ministro Alberto Bonisolli (vogliamo sperare che sia il segno della sua attenzione alla musica) e dei rappresentanti delle istituzioni locali.
Qui la stagione completa
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