La nuova stagione di Colonia

Apertura di stagione doppia con “Die Schöpfung” di Haydn ed “Elektra” di Strauss e chiusura con una novità di Philippe Manoury

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Il sovrintendente Hein Mulders davanti alla Staatenhaus (Foto Bopp)
Il sovrintendente Hein Mulders davanti alla Staatenhaus (Foto Bopp)

Buone notizie da Colonia: anche se la prossima stagione si svolgerà ancora in gran parte negli spazi fieristici della Staatenhaus, dovrebbe essere quasi concluso il lungo esilio dal teatro di Offenbachplatz, chiuso per lavori dal 2012. All’Oper Koeln si respira aria di ottimismo nonostante i numerosi rinvii registrati nel corso degli anni, ma ci si tiene pronti a reagire a ogni possibile evento. La prova è una stagione, la terza della sovraintendenza di Hein Mulders, che non rinuncia a progetti ambiziosi con dieci nuovi allestimenti, fra questi una prima mondiale, e tre riprese.

Apertura di stagione in grande stile con due nuove produzioni in due serate consecutive che: il 5 ottobre la versione scenica dell’oratorio Die Schöpfung di Joseph Haydn in un allestimento curato dalla regista e coreografa britannica Melly Still, e il 6 ottobre Elektra di Richard Strauss in un nuovo allestimento di Roland Schwab. In attesa che si chiarisca la posizione del direttore musicale François-Xavier Roth sulle accuse di molestie, il teatro ha affidato la direzione musicale rispettivamente a Marc Minkowski e Felix Bender. Il 17 novembre debutta Orlando di Georg Friedrich Händel in una produzione del 2021 del Festival de Perelada con la regia di Rafael R. Villalobos ispirata al romanzo di Virginia Woolf. Protagonista sarà Xavier Sabata mentre per la direzione musicale sarà affidata a Rubén Dubrovsky. Il 1 dicembre è previsto il debutto del nuovo allestimento di Nabucco curato per regia scene e costumi da Ben Baur. Ernesto Petti e Marta Torbidoni saranno fra protagonisti della produzione che vedrà sul podio Sesto Quatrini. Altro classico in cartellone il 9 marzo con Don Giovanni di Mozart con la direzione di Tomáš Netopil e la regia di Cecilia Ligorio, che promette di analizzare il mito dell’ingannatore di Siviglia da una prospettiva femminile.

Tutto consacrato al Novecento e oltre il resto della programmazione. Il 26 aprile arriva un insolito dittico con Le rossignol di Igor Stravinskij e Les mamelles de Tirésias di Francis Poulenc in una produzione del 2023 firmata da Olivier Py per il Théâtre des Champs-Élysées. Una vera riscoperta promette di essere l’11 maggio Eine Frau von Format di Michael Krasznay-Krausz, operetta scomparsa dalle scene dopo il 1933. Protagonista del nuovo allestimento firmato da Christian von Götz sarà Annette Dasch mentre sul podio si ritroverà lo specialista Adam Benzwi, già coinvolto in molti degli spettacoli della Komische Oper che hanno segnato la rinascita dell’operetta berlinese. Il 18 maggio in collaborazione con il festival “Acht Brücken” verrà presentata una nuova produzione del monodramma La passion de Simone di Kaija Saariaho dedicato alla figura della mistica, filosofa e attivista politica Simone Weil. L’allestimento sarà curato dal giovane Friederike Blum, Premio Götz Friedrich dalla Deutsche Oper Berlin nel 2023, mentre la direzione musicale sarà affidata a Christian Karlsen, già direttore artistico del Festival Kaija Saariaho de L'Aia. Il 25 maggio sarà tutta al femminile la nuova produzione di María de Buenos Aires di Astor Piazzolla, che vedrà Adriana Bastidas-Gamboa protagonista del nuovo allestimento curato dalla coreografa e regista Teresa Rotemberg e diretto da Natalia Salinas.

Dopo la chiusura di questa stagione con INES di Ondřej Adámek, anche la prossima si concluderà il 27 giugno con una novità in prima assoluta: Die letzten Tage der Menschheit di Philippe Manoury dall’apocalittica tragedia “marziana” di Karl Kraus. Come già in Kein Licht, il compositore ritrova il regista Nicolas Stemann, con il quale promette di elaborare un nuovo “Thinkspiel”, nel quale parola e canto, video e apparato scenico, teatro e opera, orchestra sinfonica e i suoni elettronici giocheranno tutti un ruolo in pari misura essenziale. Nel cast Anne Sofie von Otter, Tamara Bounazou, Christina Daletska e Olivia Vermeulen accanto agli attori Philipp Hochmair, Patrycia Ziólkowska e Sebastian Rudolph.

Nel cartellone delle riprese, tornano La bohème nel vecchio allestimento di Michael Hampe, a lungo sovrintendente dell’Oper Koeln fra il 1975 e il 1995, Carmen nell’allestimento di Lydia Steier con il direttore musicale designato della Gürzenich Orchester, Andrés Orozco-Estrada, e il recente Giulio Cesare in Egitto di Händel nell’allestimento di Vincent Boussard e la direzione di Rubén Dubrovski.

 

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