La musica medievale nel cuore di Assisi

Dal 15 al 20 agosto la seconda edizione del festival DeMusicAssisi

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Chiesa Anglicana di San Leonardo - Assisi
Chiesa Anglicana di San Leonardo - Assisi

Dal 15 al 20 agosto 2024 si svolgerà la seconda edizione del festival DeMusicAssisi, la manifestazione dedicata al patrimonio musicale e culturale medievale che comprende concerti, conferenze, laboratori, e una mostra mercato di liuteria, che si svolgeranno nel centro storico della città umbra a ingresso gratuito. La scelta del nome richiama alla memoria la presenza di una copia medievale incompleta del trattato De instituzione musica di Severino Boezio, custodita nella Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco.

Il tema centrale di questa edizione è il genere devozionale delle lauda, che verrà esplorato in profondità sotto diversi aspetti e attraverso i concerti serali di ensemble musicali specializzati nella ricerca ed esecuzione della musica del Medioevo. 

Il programma proposto da Orientis Partibus sarà dedicato al repertorio delle laude in latino e in volgare ed è intitolato “Vernans rosa”. L’ensemble Rumorum presenterà un originale repertorio inglese del XIII secolo di canti vernacolari in Middle English e Anglo-Norman. Le voci di More Antiquo, intoneranno canti gregoriani dedicati alla Vergine Maria di un arco temporale molto ampio dall’VIII secolo in poi, e successivamente quelli alto medievali del Proprio e dell’Ordinario durante la Messa che verrà celebrata nell’antico monastero benedettino di San Pietro, che come sottolinea il direttore del gruppo Giovanni Conti «con la sua architettura romanica è l’ambiente ideale per intonare il canto liturgico». Con La Reverdie si potrà respirare il profumo mistico dei simboli floreali del trattato I dodici giardini attribuito a Santa Caterina da Bologna, mentre Calixtinus esalterà la spiritualità della poesia francescana accostata a quella del mistico persiano ‘Attar, l’autore del poema “Il verbo degli uccelli” considerato uno dei capolavori della letteratura sufi.

Nel programma figura anche una serata particolare, definita divulgativa e intitolata “Decantare. Dj set “medieval music”, a cura di Dj Cap (nome d’arte di Michele Capece) il musicista che proporrà una serie di ascolti significativi, con la partecipazione di docenti dell’Accademia Resonars che organizza il festival. Tra loro Massimiliano Dragoni, che insieme a Luca Piccioni dirige il Festival, specifica che l’iniziativa è pensata come «un modo per far avvicinare chi è spaventato dalla musica più antica...».

Nei tre giorni centrali del festival è previsto un workshop pomeridiano di pratica vocale e strumentale curato da Francis Biggi intitolato “De practica musicae: didattica, interpretazione, laboratori”, che si concluderà con una esecuzione itinerante per le vie del centro storico di Assisi. Nella seconda parte del pomeriggio nel programma figurano anche una serie di conferenze giornaliere.

Si inizia con quella dal curioso titolo “C’è vita oltre la Liturgia! Lauda e Sacra Rappresentazione viste dal buco della serratura” di Enrico Correggia, seguita da “Laudes creaturarum di Francesco d’Assisi: modelli, racconti e traduzioni” di Antonio Montefusco, proseguendo con  “Le Confraternite nel Medio Evo” di  Francesco Bianchi, e infine con la conferenza-concerto di Patrizia Bovi intitolata “Lo primer frate minore...Francesco all’origine della Lauda”.

Quest’ultimo appuntamento rimanda alla appendice conclusiva del festival che si svolgerà nei primi due giorni di settembre con una multiforme serie di eventi organizzati e presentati nella Rocca Maggiore dall’ensemble Micrologus per celebrare i quaranta anni di attività. La prima giornata prevede un incontro di studio con diversi relatori pensato anche nella prospettiva della costituzione di una fondazione umbra per la musica medievale. La seconda giornata sarà un vera e propria festa con interventi itineranti di numerosi musicisti ospiti che in tutti questi anni sono stati vicini all’ensemble nel suo lungo percorso. L’evento si concluderà nel Giardino degli Incanti, con un concerto nel quale i fondatori di Micrologus presentando i programmi più rappresentativi della propria carriera, accoglieranno di volta in volta i collaboratori con i quali li hanno elaborati e presentati sia attraverso i concerti che nelle principali registrazioni discografiche.

A proposito di laude abbiamo chiesto a Francis Biggi in che modo imposterà il suo seminario.

«Vorrei fare soprattutto un lavoro di riflessione, perché si tratta di un repertorio molto conosciuto studiato dal fior fiore degli specialisti, ma con uno sguardo critico e analitico su alcuni aspetti che diamo per scontati. Per mia tendenza personale preferisco cercare il pelo nell’uovo, perché ci sono sempre domande che vengono messe da parte… Lavoreremo sui testi e sulla funzione della lauda medievale oggi, perché non c’è modo per potersi avvicinare alla situazione dei laudesi del Quattrocento. Dobbiamo tenere presente che le confraternite non erano cori, ma associazioni di mutuo soccorso, che attraverso la pratica collettiva e devozionale seguivano le persone dalla  nascita alla morte. Le laude erano intonate nelle celebrazioni festive ma non appartengono alla liturgia religiosa. Le possiamo considerare una sorta di liturgia laica della parola, tenendo presente che abbiamo molti laudari con i testi ma relativamente pochi con le musiche, che venivano tramandate oralmente. Si tratta di un fenomeno di grandissima complessità che prima ancora di essere musicale è socioculturale ed economico. Non possiamo paragonare esattamente le confraternite medievali con quelle post tridentine, perché le prime avevano una funzione di sostegno sociale e individuale, per accompagnare la persone anche verso la buona morte. Non possiamo far altro che cercare di avvicinarci a quella che immaginiamo potesse essere la vita e la situazione di un laudese, da cui ci separa un mondo. Dunque tornando alle riflessioni da fare, se chi parteciperà a questa attività aperta a tutti avrà più domande che risposte penso che sarà la situazione ideale. E speriamo di divertirci, perché è una cosa importante».

Il rapporto tra la musica e la poesia, riferito in questo caso alla figura imprescindibile di San Francesco, sarà anche al centro dell’intervento di Antonio Montefusco che ne anticipa sinteticamente il contenuto.

«La conferenza vuole spiegare la genesi del Cantico di Francesco proprio al crocevia tra musica e poesia, lavorando soprattutto sul rapporto tra oralità, registrazione scritta e i livelli di cultura del tempo. La musica è infatti in quel momento un modo di espressione non totalmente canonizzato, e Francesco lavora proprio su questo mezzo espressivo al di fuori dei canoni. Ma ci sono dei modelli, letterari e poetici, e vorrei far emergere uno di questi modelli, facendo anche un piccolo confronto con le modalità compositive contemporanee, soprattutto del pop».

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