La Cina al Festival delle Nazioni
Sarà la nazione ospite della manifestazione che si svolge a Città di Castello e in altre locazioni di particolare pregio artistico dell’alta valle del Tevere
La prossima edizione del Festival delle Nazioni – la cinquantaduesima – si svolgerà dal 25 agosto al 7 settembre a Città di Castello e in alcuni suggestivi borghi dell’Alta Valle del Tevere. Sarà dedicata alla Cina, “un paese - come ha detto il direttore artistico Aldo Sisillo - che sempre più prepotentemente si pone all’attenzione del mondo per la veloce modernizzazione e anche per la forte e significativa attenzione alla cultura occidentale”.La scelta della Cina pare particolarmente felice, perché la musica del più popoloso paese del pianeta è ancora in gran parte inesplorata, nonostante la popolarità di star come Lang Lang e Yuja Wang.
Dunque saranno molti gli esecutori cinesi e anche le musiche eseguite saranno – almeno in parte – cinesi. Si inizia infatti con la European Chinese Chamber Orchestra, formata da musicisti cinesi attivi in importanti orchestre europee, che suoneranno Haydn, Mozart, Beethoven e Rossini ma anche la Celebrazione del raccolto, un brano tradizionale cinese nell’arrangiamento di Yi-Wen Jiang. Per il concerto di chiusura giunge direttamente dalla Cina una grande orchestra sinfonica, quella di Shenzen, che alla musica europea (Strauss e Čajkovskij) accosta un brano cinese contemporaneo di Qianyi Zhang. Tra gli altri artisti cinesi, spiccano un violinista e una pianista di fama internazionale, ovvero Ning Feng con un programma che più classico non si può (Beethoven, Schubert, Paganini, Franck) eSa Chen con Chopin e un brano di un compositore vivente originario di Shangai, Qigang Chen. Si potrà ascoltare anche Hong Yin, uno dei più apprezzati giovani direttori d’orchestra cinesi, con l’Orchestra della Toscana e il pianista Francesco Libetta.
Si prospetta molto interessante il concerto dell’1 settembre, quando l’ensemble XVIII-21 Le Baroque Nomade, formato da musicisti europei e cinesi, presenta una Messa dei gesuiti di Pechino, ricostruzione di una liturgia musicale del Settecento ricavata dai quaderni di musica sacradi un missionario dell’epoca, cui viene abbinata la Lauda per la Beata Vergine contenuta nel Tempio armonico di Giovenale Ancina, una delle poche pubblicazioni musicali preservate nella Biblioteca dei gesuiti di Pechino. Alla musica tradizionale cinese è dedicato il concerto di Fu Yidan e Fu Wanying, che suonano rispettivamente l’erhu, lo strumento ad arco più diffuso in Cina, e il guzheng, strumento a pizzico con ventuno corde.
Alcuni spettacoli riflettono i rapporti tra Europa ed estremo oriente. Si iniziao naturalmente da Marco Polo con lo spettacolo Il Milione ovvero Il libro delle meraviglie, con l’attore David Riondino e l’ensemble La Reverdie, che propongono una ricostruzione sonora del lungo viaggio di Marco Polo, abbinato a musiche medievali europee e ad altre che ricreano atmosfere anatoliche, indiane e tibetane. Un altro spettacolo è una rilettura de L’anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht, con testi curati da Caterina Casini e Alessandro Stellae musiche originali di Antonio Gioia.
Esula dal tema cinese ma è uno degli appuntamenti più interessanti il concerto interamente dedicato a Salvatore Sciarrino,con ben nove sue composizioni, tra cui una prima italiana e una prima assoluta commissionata dal festival, nell’esecuzione del flautista Matteo Cesarie dell’Ensemble Suono Giallo. Da segnalare anche la serata dedicata a Clara Schumann con l’attrice Gaia De Laurentiis e l’EsTrio, l’Omaggio a Nijinsky con la Compagnia EgriBiancoDanza e Napoli Trip con Stefano Bollani e altri noti musicisti jazz.
Aldo Sisillo tiene particolarmente alla valorizzazione dei giovani musicisti e per questo ha dedicato alcuni concerti del festival alla valorizzazione delle formazioni cameristiche vincitrici delle prime due edizioni del Concorso Alberto Burri, ovvero il duo violino-pianoforte Sara Pastine-Giulia Contaldo (cui si aggiunge in quest’occasione il clarinettista Giovanni Punzi, primo clarinetto solista dell'Orchestra Filarmonica di Copenaghen) e il Quartetto con pianoforte Caravaggio, che ha appena vinto il Premio Farulli per il miglior giovane ensemble nell’ambito del Premio Abbiati. Si è distinto al Concorso Burri anche il duo Leonardo Grittani (flauto) e Maurizio Zaccaria (pianoforte) che, pur non essendo risultato vincitore, ha meritato di essere invitato: tra Schubert,Roussel e Jolivet hanno inserito anche la trascrizione di una canzone popolare cinese.
Qui il programma completo https://www.festivalnazioni.com/edizione-2019
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