Jazz Is Dead! vive, per la terza volta
Dal 24 al 26 maggio a Torino tra psichedelia, avant jazz e free, uno dei nuovi festival più vivaci in circolazione
Il festival Jazz Is Dead! sembrava destinato a essere un fratello minore di altre e più ricche rassegne. Invece, giunta alla terza edizione, la creatura di ARCI Torino si è ormai costruita una solida reputazione grazie a un cartellone eccentrico (rispetto alle altre rassegne che hanno "jazz" nel titolo) e originale, attento a vari filoni della musica di ricerca, tanto di derivazione afroamericana quanto figlia di avanguardie di varia ispirazione.
La terza edizione, dal 24 al 26 maggio (con anteprima 4 aprile al Circolo della Musica con Paolo Spaccamonti e Colin Stetson) mantiene quanto promesso negli scorsi anni da Jazz Is Dead: si va dagli australiani The Necks, pupilli della critica jazz, a un maestro riconosciuto come Evan Parker (insieme alla Setoladimaiale Unit), da Thurston Moore (con il Jooklo Duo) a Lino Capra Vaccina, e ancora molta "nuova" Italia, con Al Doum & The Faryds, Emiliano Comollo, The Winstons e molto altro. Il tutto, ancora una volta, a ingresso gratuito e negli spazi dell'ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, a Torino.
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Pubblicato da Sghetto Records, il primo album del gruppo omonimo si muove tra jazz, improvvisazione, funk mutante e post-punk spigoloso
In collaborazione con Sghetto Records
Dal 12 al 14 dicembre presso l’Università di Bologna
A Reggio Emilia fino al 24 novembre 33 tra spettacoli, 8 produzioni, 11 prime, con artisti da tutto il mondo