Il programma completo del ROF 2021

Comunicati i cast completi degli spettacoli, il ricco programma dei concerti e le date della quarantaduesima edizione del festival rossiniano pesarese

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Pier Luigi Pizzi
Pier Luigi Pizzi

È tutto pronto per il Rossini Opera Festival 2021, il quarantaduesimo. Il programma è ricco come sempre, ma, forse a causa della lunga astinenza, sembra ancora più ricco del solito, veramente sontuoso, perfino straripante, un fiume di musica in cui tuffarsi dopo una lunga traversata del deserto. Se qualche dubbio rimane che tutto questo potrà realizzarsi, il motivo lo conosciamo benissimo e non c’è bisogno di parlarne.

Il festival, che si svolgerà dal 9 al 22 agosto, prevede quattro nuove produzioni: inaugura Moïse et Pharaon, seguono Elisabetta regina d’Inghilterra, Il signor Bruschino e una realizzazione scenica dello Stabat Mater. Queste produzioni erano già in programma l’anno scorso e, come avevamo preannunciato, si è cercato di mantenere esattamente gli stessi interpreti che avrebbero dovuto interpretarle allora. E ci si è riusciti, con poche eccezioni: in Moïse et Pharaon Eleonora Buratto canterà al posto di Olga Peretyatko nel ruolo di Anaï, nell’Elisabetta ad interpretare Matilde sarà Salome Jicia e non Mariangela Sicilia.

I cast delle tre opere offrono un’ampia panoramica sul meglio del canto rossiniano attuale. Oltre alle due cantanti appena citate, vi figurano nomi già ben noti e altri che si stanno affermando ora e sono ancora nuovi o quasi nuovi per Pesaro: Roberto Tagliavini, Erwin Schrott, Andrew Owens, Vasilisa Berzhanskaya e Monica Bacelli nell’opera inaugurale, Karine Deshayes, Sergey Romanovsky, Sonia Prina, Barry Banks nell’altra opera drammatica, Giorgio Caoduro, Marina Monzò, Pietro Spagnoli, Manuel Amati e Jack Swanson della farsa giocosa.Direttori e registi appartengono a varie generazioni, dagli ultranovantenni ai minori di trent’anni, ma tutti sono rossiniani doc: Giacomo Sagripanti e Pier Luigi Pizzi per il Moïse, Evelino Pidò e Davide Livermore per l’Elisabetta, Michele Spotti e il duo Barne&Doucet per il Bruschino. A loro si aggiungono Jader Bignamini e Massimo Gasparon per lo Stabat Mater in versione scenica: l’idea potrebbe sembrare audace ma effettivamente questo brano di musica sacra si presta alla teatralizzazione, sia per la forte drammaticità del testo attribuito a Jacopone da Todi sia per l’alternanza di arie, cavatine, duetti e quartetti, non troppo diversi dallo stile operistico.

Molti dei protagonisti di queste opere li ritroveremo nel gala che chiude il festival, con cui il ROF vuole festeggiare il debutto a Pesaro di Juan Diego Florez, avvenuto venticinque anni fa. L’evento è importante anche perché coincide con l’inaugurazione dell’Auditorium Scavolini, sorto al posto del vecchio palazzo dello sport, dove fino al 2005 si sono svolti vari spettacoli del festival: è una sala polivalente in grado di ospitare opere e concerti con una capacità di mille spettatori, che si va ad aggiungere alla Vitifrigo Arena ed al Teatro Rossini come terzo palcoscenico del festival.

Altri sette concerti vocali si svolgeranno al Teatro Rossini: quelli di Annick Massis, Maxim Mironov e Erwin Schrott con l’accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, quelli di Alexey Tatarintsev Roberto Tagliavini, Anna Bonitatibus e Nino Machaidzecon accompagnamento pianistico.Non manca un concerto esclusivamente strumentale con le giovanili Sonate a quattro di Rossini eseguite dai Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella.

Senza dimenticare Il Viaggio a Reims con i giovani cantanti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” e con un direttore anch’egli giovane, Luca Ballabio, nello storico spettacolo di Emilio Sagi.

Non si può finire senza citare l’orchestra in residence del festival, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, cui si alternano le due valide orchestre pesaresi. Il coro sarà quello del Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno, che ha già dato buona prova di sé nelle ultime edizioni del festival.

 

 

 

 

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