Il Ministero tranquillizza Scala e Santa Cecilia
E Bray si preoccupa dei tagli
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Mentre il Ministero dei Beni, Attività Culturali e del Turismo tranquillizza Scala e Santa Cecilia dichiarando che «a seguito delle sentenze del giudice amministrativo sulle Fondazioni la Scala e Santa Cecilia, sta provvedendo a perfezionare un nuovo complessivo regolamento relativo al sistema delle fondazioni lirico sinfoniche.
Nello specifico, le due fondazioni a cui era riferita la sentenza del Consiglio di Stato, la Scala e Santa Cecilia, dovranno coinvolgere i sindacati in ogni attività relativa all'organizzazione e ai rapporti di lavoro durante il processo di riforma. La restante attività delle due fondazioni è invece fuori discussione e può proseguire regolarmente sino alla complessiva riforma che il Mibac varerà nel più breve tempo possibile», il presidente della commissione Cultura della Camera, Giancarlo Galan ha sottolineato che «evidentemente la legge non funziona più, bisogna trovare incentivi veri perché non è possibile che l'Italia non appoggi la lirica che è un suo grande patrimonio. Detto questo - ha concluso Galan - 14 fondazioni sono proprio troppe per il nostro Paese». E sui tagli è intervenuto direttamente il ministro Massimo Bray:«In uno stato di difficoltà come quello che stanno vivendo i Beni culturali e il Turismo, invece di ricevere aiuti continuiamo a subire tagli. Per esempio quello che impatta per il 15% in due anni sui 'consumi intermedi' delle Pubbliche amministrazioni, all'interno delle quali sono considerate anche le Fondazioni lirico sinfoniche, i Teatri stabili, e alcune importanti istituzioni culturali italiani come la Biennale di Venezia e il Festival di Spoleto, in quanto inseriti nell'elenco Istat allegato alle ultime leggi Finanziarie. Per fare solo un esempio ¬ - continua Bray ¬- la Scala di Milano dovrebbe tagliare più di un milione di euro. Sono realmente preoccupato e cercherò immediate soluzioni per rimediare una situazione che sta diventando insostenibile».
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