Il Massimo è antisindacale

Condannato il Teatro di Palermo

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Dopo il Comunale di Bologna, arriva anche per il Massimo di Palermo la condanna per comportamento antisindacale nei confronti dei lavoratori messi forzatamente in libertà nei giorni di sciopero. Il giudice del lavoro di Palermo ha dichiarato antisindacale la condotta della Fondazione "consistita - si legge nella sentenza - in occasione degli scioperi proclamati per i giorni 20 e 22 marzo 2009, nella messa in libertà preventiva di tutti i dipendenti chiamati in servizio per gli spettacoli in calendario nelle due giornate ("Faust" in forma di concerto con solista Andrea Bocelli, ndr), senza accertamento della effettiva partecipazione dei lavoratori agli scioperi medesimi". Il giudice Gianfranco Pignataro inoltre "ordina alla Fondazione di astenersi dal ripetere siffatta condotta" e condanna la Fondazione al pagamento di 1.500 euro di spese relative alla lite. "I fatti si riferiscono - dice una nota congiunta dei sindacati - alla serrata messa in atto dalla Fondazione per neutralizzare gli scioperi proclamati da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal finalizzati a contrastare i tagli alla cultura operati dal Governo. La Fondazione Teatro Massimo - prosegue la nota dei sindacati - ancora una volta ha reagito alla proclamazione degli scioperi in questione mettendo automaticamente tutto il personale in libertà solo in considerazione del numero delle sigle sindacali che avevano proclamato lo sciopero. Siamo pienamente soddisfatti in quanto, finalmente, viene riconosciuto quanto da noi più volte sostenuto: l'assenza di corrette relazioni sindacali. Questa condanna dimostra che il presidente, il cda ed il sovrintendente hanno messo in atto nei confronti del sindacato e dei lavoratori - dicono i segretari generali di Palermo Angela Biondi (Slc), Francesco Assisi (Fistel) e Giuseppe Tumminia (Ilcom) e il segretario territoriale Fausto Patassi (Fials) - un comportamento dissennato e persecutorio che si è reso responsabile delle permanenti agitazioni sindacali. Adesso ci attendiamo che il sindaco, insieme al sovrintendente, convochi i sindacati per mettere un punto rispetto agli atteggiamenti del passato, ripartendo da quella necessaria concertazione per ridare centralità ai temi della cultura e riconsegnare alla città il suo più importante luogo della lirica e della danza". (a.b.)

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