Henri Pousseur, 1929-2009

Il compositore belga è morto il 6 marzo scorso

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Il 6 marzo ci ha lasciati Henri Pousseur. Icaro ha preso il volo, come titola il sito internet a lui dedicato, facendo riferimento alla sua opera Les Ephémérides d'Icare , proprio nel momento in cui nel suo paese natale, il Belgio, si apriva la ventesima edizione del festival Ars Musica che lo aveva eletto compositore di riferimento, in occasione dei suoi 80 anni. Non sono pochi coloro che hanno pensato che Pousseur, uomo in continua e inquieta ricerca e in costante evoluzione, abbia voluto uscire di scena prima delle celebrazioni previste per tale occasione, preferendo evitare situazioni troppo santificanti. Come compositore, l'opera di Pousseur ha attraversato tutta la seconda metà del Novecento arrivando sino ai giorni nostri, in un percorso che ha come punto d'inizio il serialismo più stretto e come approdo la composizione di musiche elettroacustiche "multimediali". Infatti è del 2004 la realizzazione di Seize paysages planetaires , destinati alla sonorizzazione di un nuovo complesso architettonico a Nivelles, progettato dall'architetto Philippe Samyn, lavoro portato a termine in collaborazione con il figlio Denis e l'inseparabile amico poeta Michel Butor. L'interesse per la musica elettroacustica di Pousseur, peraltro, era nato già negli anni Cinquanta, quando collaborò con Luciano Berio al Laboratorio di Fonologia di Milano per poi aprire un'esperienza analoga a Bruxelles. Vicino a Boulez e Stockhausen, fu anche regolarmente presente a Darmstadt. Pousseur non è stato solo un grande compositore ma anche un pedagogista e un promotore di iniziative culturali di grande rilievo. Fu direttore di varie istituzioni pedagogiche in Europa e negli USA, ma la sua attività in questo campo è legata soprattutto alla direzione del Conservatorio di Liegi e in seguito alla fondazione dell'istituto di Pedagogia musicale del Parc de la Villette, embrione dell'attuale Cité de la Musique, dove tra l'altro diede vita all'apprezzata rivista "Marsyas". Nel periodo liegino, fondò con Pierre Bartholomée e Philippe Boesmans il Centro di ricerche musicali di Vallonia e, dal 1970, aprì le porte del Conservatorio e del Palazzo dei Congressi di Liegi al confronto tra le diverse culture musicali, con l'iniziativa "Midi -Minuit". Questa iniziativa, rivoluzionaria per quei tempi, faceva incontrare musica barocca ed elettronica, jazz e folklore, gruppi di bambini, dilettanti e professionisti in percorsi itineranti che mettevano a confronto identità, stili, generi. L'attenzione ai problemi dell'incontro tra le identità musicali, agli scenari interculturali e alla ricerca di nuovo paradigma di studi musicali fu alla base, nei primi anni Novanta, della sua adesione, in Italia, a Progetto Uomo Musica. Henri Pousseur ci lascia anche diverse opere di riflessione teorica, tra cui citiamo in particolare Composer (avec) des identités culturelles , Parigi, La Villette, 1989, e Ecrits Théoriques, Bruxelles, Mardaga, 2004. In italiano è uscito, presso Bompiani, nel 1972, Musica, semantica, società. (Maurizio Disoteo)

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