Commissariato il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma

Nominati due commissari straordinari al posto del presidente e del direttore

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La Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia
La Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia

Un decreto della ministra dell’università e della Ricerca Scientifica Maria Cristina Messa, datato 22 aprile e comunicato il 25, ha commissariato il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Marco Villani e Paolo Rotili sono stati nominati rispettivamente “commissario con le funzioni del presidente” e “commissario con le funzioni del direttore”. Il presidente e il direttore precedentemente in carica, Antonio Marcellino e Roberto Giuliani, sono stati rimossi e l’erogazione delle rispettive indennità è stata sospesa a decorrere dalla data d’insediamento dei commissari.

Tutto si può dire tranne che sia un fulmine a ciel sereno, perché questa travagliata vicenda è iniziata il 5 ottobre del 2017 - appena un anno dopo l’insediamento del nuovo direttore - quando venne presentata la prima interrogazione parlamentare sulla gestione del conservatorio romano. Ma già prima molte voci si erano levate dall’interno del conservatorio per protestare contro la gestione dell’allora neodirettore.

Nel decreto ministeriale si parla di “criticità gestionali”, “modifiche irrituali del regolamento”, “procedimenti disciplinari avviati dal direttore in situazioni di potenziale conflitto di interessi” e “improprio utilizzo delle […] risorse finanziarie”. Sono accuse di non poco conto.

Ci si potrebbe legittimamente chiedere perché siano state necessarie due ispezioni ministeriali, dieci interrogazioni parlamentari, vari esposti e diverse sentenze (non tutte concordi) per arrivare alla decisione della ministra (che comunque alla fine ha deciso, a differenza dei suoi predecessori). Sul ritardo del provvedimento pesano anche le lungaggini burocratiche, perché l’iter per il commissariamento è iniziato il 3 dicembre scorso, ma sono stati necessari quasi cinque mesi perché compisse il suo iter nelle stanze della burocrazia.

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