Archivi on line

Un patrimonio che si può consultare

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Il prossimo 14 aprile alle 18, la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma ospiterà un concerto con musiche di Lino Liviabella (nella foto), eseguite da Luca Sanzò alla viola e Maurizio Paciariello al pianoforte. Liviabella è uno dei tanti artisti italiani del Novecento la cui significativa opera giace negli archivi in attesa di essere riscoperta e comunicata; un fondamentale contributo in questa direzione è il nuovo portale web realizzato dalla Direzione generale per gli archivi in collaborazione con l'associazione romana "La Stravaganza", che mette in rete e coordina una grande mole di documenti già esistenti, utilizzando le risorse del territorio con un impegno finanziario contenuto. Gli Archivi della Musica (Archivimusica) , che costituiscono un'area tematica del Sistema Archivistico Nazionale (Archivi) , accolgono on line, infatti, le risorse archivistiche di ben 54 istituti di conservazione che vanno dalla romana Accademia Nazionale di Santa Cecilia allo studio di Fonologia musicale della Rai di Milano, passando per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze come per la Casa della Cultura di Palmi in provincia di Reggio Calabria. Viene a formarsi così, schermata dopo schermata, un panorama di grande interesse che spazia tra istituzioni grandi e piccole, su tutto il territorio nazionale. Navigando tra le otto agili sezioni del sito, il visitatore ha la possibilità di scoprire il vastissimo patrimonio documentario custodito in archivi e biblioteche, luoghi di conservazione della cultura che, al pari dei musei, devono ancora ribaltare il diffuso pregiudizio che li vuole polverosi e poco attraenti magazzini. Il portale è navigabile secondo itinerari diversi; si possono consultare i singoli archivi, ordinati alfabeticamente, molti dei quali dispongono di inventari on line, oppure leggere le schede dedicate a figure di musicisti o a movimenti e correnti musicali che hanno percorso il Novecento, accedendo alle relative fonti archivistiche e fruendo di oggetti digitali audio-video e iconografici messi a disposizione dai vari archivi. «Il bene musicale» ci spiega Mauro Tosti Croce, Soprintendente archivistico delle Marche e neo- dirigente presso la Direzione Generale per gli Archivi «ha una natura composita, a metà strada tra il mondo archivistico, quello bibliotecario e quello musicale. Questo portale vuole essere un aiuto concreto a comunicarlo correttamente ad un pubblico non solo di specialisti ma anche di giovani e di semplici appassionati; per questo accanto all'accesso agli archivi, con cui hanno maggiore familiarità soprattutto gli studiosi, abbiamo dato spazio alla divulgazione, realizzando delle schede informative, contenute nelle sezioni quali "Musica ieri e oggi", "Istituti" e "Protagonisti", che potessero contestualizzare in modo semplice e immediato gli archivi custoditi dagli istituti aderenti al progetto». Negli archivi della nostra penisola c'è un patrimonio di veri e propri tesori che vanno valorizzati; e non servono nemmeno troppi soldi per farlo. «Abbiamo cercato di mettere in rete risorse già esistenti» continua Tosti Croce, «in modo da avere dei costi veramente contenuti. Le Soprintendenze Archivistiche hanno realizzato un censimento degli archivi musicali presenti sul proprio territorio e i dati sono poi stati raccolti a livello nazionale». «Questa procedura» interviene Cristina Farnetti, referente per il portale presso la Direzione Generale per gli Archivi, «ci ha permesso di individuare e di mettere in rete materiali interessantissimi e poco conosciuti perché conservati da privati, come il fondo del compositore Lino Liviabella, custodito dal figlio Lucio, oppure ci ha consentito di ricomporre in un unico luogo virtuale archivi che nella realtà sono smembrati in città diverse, come quello di Ildebrando Pizzetti, conservato presso l'Istituto della Enciclopedia Italiana di Roma, la Biblioteca Palatina di Parma e la Nazionale di Firenze.» Mettere d'accordo e coordinare i materiali di tante realtà diverse non deve essere stato facile, ma il team della Direzione Generale per gli Archivi, attivamente sostenuto dal nuovo direttore Rosaria Rummo, che ha particolarmente a cuore la realizzazione dei portali tematici, è riuscito a realizzare un ottimo lavoro in tempi brevissimi. «Il primo passo è stata la Guida on line agli Archivi Musicali del Novecento, varata nel 2010» racconta Tosti Croce. «Questa esperienza si è poi rapidamente evoluta nel portale, che è stato inaugurato lo scorso 17 dicembre. Siamo riusciti a raggiungere in tempi così brevi un primo risultato perché abbiamo cercato di raccordare lavori in larga parte già esistenti ma rimasti isolati e difficilmente fruibili da parte dell'utenza. Questo progetto è sostanzialmente un work in progress; cercheremo in futuro di espanderlo, non soltanto aprendolo agli altri archivi che ne vorranno fare parte ma anche ampliando le sezioni divulgative e descrittive ad un arco cronologico più ampio». «Il portale ha anche la funzione di far conoscere gli archivi meno noti ad un pubblico più vasto - conclude Farnetti - e di costituire il tramite tra soggetti privati che possiedono carte e documenti e l'amministrazione archivistica, che ha come suo compito istituzionale quello di tutelarli e valorizzarli». Gli Archivi della Musica del Novecento ci sembrano davvero un buon esempio da seguire: la ricchezza inestimabile che giace sul nostro territorio aspetta solo di essere messa in luce e resa fruibile da progetti come questo, che integrando fonti archivistiche, bibliografiche, sonore e iconografiche rendono merito alla nostra tradizione rendendola viva con gli strumenti del presente.
Daniela Gangale

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