Appello dei teatri lirici del Nord Reno-Vestfalia per ripartire al più presto

I teatri di Dortmund Essen, Gelsenkirchen, Krefeld-Mönchengladbach, Detmold, Münster e Wuppertal uniscono le loro voci perché “sono proprio l’arte e la cultura a dare forza e conforto a una società e a creare unione e identità.”

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Opernhaus di Dortmund
Opernhaus di Dortmund

L'Aalto-Musiktheater di Essen, il Musiktheater im Revier di Gelsenkirchen, l’Opera di Wuppertal, il Theater Krefeld Mönchengladbach, il Landestheater di Detmold e il Theater Münster si uniscono all’appello lanciato dall’Opera di Dortmund per sollecitare ai politici dello Stato federale del Nord Reno-Vestfalia e al governo federale tedesco di elaborare un calendario realistico e rapido per la ripresa delle attività dei teatri e quindi riavviare un dialogo diretto e costruttivo con i molti artisti creativi rimasti senza lavoro in seguito alla chiusura dei teatri in Germania. L’obiettivo di questo tavolo di discussione vuole essere quello di riavviare l’attività entro il 1 settembre al più tardi.

In un comunicato congiunto diffuso il 1 maggio, festa dei lavoratori, i teatri del Nord Reno-Vestfalia si dichiarano coscienti dell’alta responsabilità sociale che i teatri hanno come luoghi di incontro sociale e sono pronti a scegliere programmi, produzioni e gestire i visitatori in modo adeguato per soddisfare i requisiti medici e igienici imposti dall’emergenza da coronavirus per contenere la pandemia. Allo stesso tempo, si sottolinea anche l’impatto pesante delle restrizioni imposte dalle autorità, in particolare sugli artisti indipendenti, e dunque “è imperativo elaborare una tabella di marcia per il rapido riavvio delle operazioni produttive, al fine di evitare, da un lato, le difficoltà sociali a livello individuale e, dall’altro, di preservare le basi per il continuo sviluppo positivo del Paese come luogo culturale con un paesaggio teatrale unico nel suo genere.” Nel comunicato si ricorda che in Germania operano 425 teatri pubblici e privati, 130 orchestre sinfoniche e da camera, e 37 festival di importanza nazionale per un totale di circa 105 mila spettacoli teatrali e 7000 concerti visitati ogni anno da circa 35 milioni di spettatori nazionali e internazionali, cioè “frequentati da più spettatori in Germania rispetto alle partite della serie A tedesca”.

Nel comunicato i teatri propongono anche misure concrete, che riguardano anche la scelta di titoli per piccole formazioni strumentali senza coro per ridurre i rischi. Inoltre, nell’ipotesi di titoli di più grandi dimensioni, si prospetta l’ipotesi di prendere in considerazione la registrazione di singole parti corali o orchestrali almeno per un periodo di transizione, rispettando così le regole di igiene e di distanziamento sociale. In conclusione, i teatri sollecitano i politici a dare importanza anche gli aspetti non economici della vita sociale soprattutto in tempi di crisi, perché, “la storia delle crisi dimostra che sono proprio l’arte e la cultura a dare forza e conforto a una società e a creare unione e identità.”

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