Amburgo riprogramma l’avvio di stagione
L’Opera di Stato di Amburgo sostituisce il Boris Godunov inaugurale con molto agitato, risposta creativa e produttiva al mondo del Covid-19
Al di là delle frequenti ostentazioni di ottimismo, comincia a farsi strada un certo pessimismo nei teatri tedeschi sulla possibilità di riprendere l’attività regolare dal prossimo settembre. Mentre la Komische Oper comunicherà la prossima settimana i propri piani per la ripresa d’autunno, l’Opera di Stato di Amburgo è il primo teatro ad annunciare una modifica rispetto ai programmi annunciati già nello scorso marzo. Non sarà Boris Godunov il 5 settembre ad aprire la stagione, ma molto agitato, una produzione che, secondo il sovrintendente Georges Delnon, “risponde in maniera creativa e produttiva alla situazione attuale.” Non cambia invece il team già previsto per l’opera di Musorgskij con il direttore musicale del teatro Kent Nagano e il regista Frank Castorf. Si tratta di un “multistrato in termini di contenuti e musica”, secondo la definizione di Delnon, che vedrà con al centro I sette peccati capitali di Kurt Weill e, fra le altre composizioni, Vier Gesänge op. 43 di Johannes Brahms e Nouvelles Aventures di György Ligeti. In scena ci saranno solo cinque solisti e un’orchestra da camera, per superare il necessario rodaggio dopo una inattività obbligata dalla pandemia di quasi cinque mesi.
Soltanto una settimana dopo, il 13 settembre, arriva in scena la seconda nuova produzione, l’operetta Märchen im Grandhotel di Paul Abraham. Già in programma lo scorso maggio per la scena minore di Opera stabile e annullato per la chiusura del teatro, lo spettacolo viene ora promosso sulla scena principale con la regia di Sascha-Alexander Todtner. Ulteriori modifiche all’apertura della stagione operistica amburghese non sono escluse e verranno comunicate nelle prossime settimane, ma è possibile che molti altri teatri rivedranno la loro programmazione per tener conto di una situazione ancora molto incerta sul piano delle regole sanitarie.
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