Alla Chigiana la musica supera la distanza
Il Chigiana International Festival 2020 si svolgerà dal 5 luglio al 3 settembre 2020, a Siena e dintorni
Alcuni sacrifici sono stati imposti dai tempi eccezionali che stiamo attraversando, ma Nicola Sani è riuscito a preservare il carattere da lui impresso al festival negli anni della sua direzione artistica. Dunque grande spazio alla musica del ventesimo e del ventunesimo secolo, che non viene ghettizzata in alcuni concerti per addetti ai lavori ma pervade tutto il festival e viene spesso accostata e fatta colloquiare con la musica dei secoli precedenti. Ne è un esempio perfetto la serata inaugurale in Piazza Duomo, quando il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” diretto da Lorenzo Donati eseguirà musiche di Curran, Sisask, Battistelli, J.S. Bach, Sciarrino, Glass, Cage, Nono, Reich, Casulana, Whitacre, Isaac accostandoli a Francesco Bianciardi, maestro di cappella della Cattedrale di Siena intono al 1600, a Bach, a Maddalena Casulana, la prima donna che poté vedere le sue musiche pubblicate a stampa, e al fiammingo Isaac. E non sarà un semplice concerto, ma uno spettacolo intitolato “Io ho un sogno”: un dialogo a più voci intorno a Sepulveda, con drammaturgia e regia di Alessio Pizzech e coreografia di Francesca Duranti.
Il Coro della Cattedrale sarà il protagonista della parte iniziale del festival: il 10 insieme al flautista Roberto Fabbriciani; il 14 con un omaggio a Penderecki, che sarà accostato a Purcell e Bach; il 16 luglio con grandi mottetti da Palestrina a Poulenc. E, dopo una pausa, ritornerà il 18 agosto con un concerto a San Quirico d’Orcia sul tema “Cade la sera”.
I sacrifici cui si accennava sopra si vedono soprattutto nel diradamento dei concerti, che non avranno più luogo tutti i giorni come negli scorsi anni, ma a qualche giorno di distanza l’uno dall’altro. Si è inoltre dovuto rinunciare quasi totalmente agli artisti esterni alla Chigiana, ma la qualità dei concerti resta altissima, dato il livello dei maestri chigiani. Imperdibile il concerto del 21 luglio, quando Patrick Gallois suonerà le sette Sonate per flauto e continuo di Bach, con Luigi Pecchia al clavicembalo. E dove se non alla Chigiana si può ascoltare un gruppo cameristico formato da tre straordinari solisti quali Alessandro Carbonare, Antonio Meneses e Lilya Zilberstein? Il loro concerto (27 luglio) accosta Beethoven, Schumann e Brahms a una novità assoluta, Senzavento di Sciarrino, commissionata dall’Accademia Chigiana. Giuseppe Ettorre, Giovanni Puddu, David Geringas, Christian Schmitt e Bruno Giuranna sono altri docenti che saranno protagonisti ognuno di un concerto.
E ai docenti si alterneranno gli allievi: il Chigiana Percussion Ensemble il 30 luglio, gli allievi di direzione d’orchestra l’1 agosto con l’Orchestra Giovanile Italiana e il 6 agosto con gli allievi di canto per eseguire La serva padrona.
Restano due concerti affidati ad artisti ospiti. Il 10 agosto l’Ensemble Micrologus esegue brani dalle Cantigas de Santa Maria, attribuite ad Alfonso X el Sabio, re di Spagna. E nel concerto di chiusura due artisti istriani, Dario Marušič e Goran Farkaš presentano le musiche della loro terra, riunendo le diverse tradizioni delle genti che la popolano.
Con il progetto, Beyond the silence, musica al tempo della pandemia, dedicato alla creatività in condizioni di impedimento, ai paesaggi sonori post-pandemici, alle tecnologie di emergenza, la Chigiana è stata invitata a partecipare il 18 luglio 2020 al World Listening Day. Tra i partecipanti a Beyond the Silente ci sono Ryuichi Sakamoto, Patrizio Fariselli (ex Area) e Gene Coleman.
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