Addio a Jonathan Miller
La scomparsa del regista inglese
Il regista inglese Jonathan Miller è morto a Londra il 27 novembre, città dove era nato il 21 luglio 1934, è stato neurologo, attore, regista, scrittore. Nei foyer dei teatri lirici capitava ancora adesso (37 anni dopo!) che qualcuno definisse Jonathan Miller un regista "provocatorio" per quel suo Rigoletto alla English National Opera (dove le opere vengono messe in scena in lingua inglese) ambientato nella Little Italy, dove The Duke era un boss mafioso che cantava "La donna è mobile" accompagnandosi con un Juke Box. Ma l'avevano visto veramente quel Rigoletto (c'è su YouTube) prima di criticare? Prima di capire quanto la fatuità del Duca e il dolore di Rigoletto risaltassero meravigliosamente in quell'allestimento che non tradiva Verdi? E quanto fu dirompente la sua Tosca al Maggio Musicale Fiorentino 1986 con modello Roma Città Aperta dove Scarpia diventava un torturatore fascista? Le sue erano regie intelligenti, non provocatorie, erano al servizio della musica e del pubblico, aiutavano a capire cosa avesse voluto raccontarci il compositore: quanto era toccante "Soave sia il vento" intonato al Covent Garden di Londra nel 1994 nel suo Così fan tutte con i costumi contemporanei di Armani? Quanto era lacerante il finale di Capriccio di Strauss al Teatro Regio di Torino nel 2002 con il suono delle bombe che avrebbero distrutto Dresda?
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