Lisa Mezzacapa racconta le donne dell'Ottocento
La contrabbassista americana Lisa Mezzacappa dedica un ciclo di canzoni alle avventuriere americane del diciannovesimo secolo
Con quel nome che tradisce l’origine italiana e qualche interessante passaggio dalle nostre parti (la collaborazione con il sassofonista Piero Bittolo Bon e il batterista Francesco Cusa nei BodaBoda), la contrabbassista americana Lisa Mezzacappa è artista che i più curiosi ascoltatori di jazz di casa nostra hanno imparato a tenere d’occhio.
Attivissima a San Francisco e nella Bay Area, è musicista dotata di una istintiva curiosità e versatilità verso mondi sonori diversi, ma a questo assomma il pregio di una solida capacità progettuale. Si spiega in parte anche grazie a questo la realizzazione dell’ambizioso Glorious Ravage, ciclo di canzoni – che nella sua versione performativa prevede anche l’apporto video – ispirato dagli scritti di avventuriere della fine dell’Ottocento, figure femminili pionieristiche e coraggiose, esploratrici e scrittrici che hanno affrontato vicende e emozioni molto forti e contrastanti.
Per questo progetto la Mezzacappa sceglie di lavorare con un ampio ensemble di bravissimi improvvisatori. Ci sono la flautista Nicole Mitchell e la pianista Myra Melford, l’oboista Kyle Bruckmann e il contrabbasso di Mark Dresser, un pluristrumentista sottovalutato e sensibile come Vinny Golia, il vibrafonista Kjell Nordeson e molti altri, tra cui, ovviamente, Fay Victor, alla cui versatilità è affidato il non facile compito di dare voce ai testi.
Ne esce un lavoro di coinvolgente complessità, che attraversa umori e lessici con una drammaturgia sempre cangiante. A momenti di contenuto camerismo si alternano improvvisi scenari elettronici o propulsioni di matrice rock, squarci folk e astrazioni novecenetsche, in uno spettacolare mutarsi di colori che costringe felicemente l’ascoltatore a dedicare tutta la sua attenzione alla relazione tra i testi e la musica, senza potersi mai distrarre.
Splendido lavoro, che conferma non solo la statura e l’originalità di Lisa Mezzacappa, ma anche la forza di un progetto che ha avuto la pazienza e l’ambizione di farsi costruire nel tempo. Eccellente.