Verso Ravenna Festival 2023

A un mese dall’inaugurazione del 7 giugno con Laurie Anderson, il direttore artistico Franco Masotti racconta il “suo” festival

Fatoumata Diawara (foto Alun Be)
Fatoumata Diawara (foto Alun Be)
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A un mese dall’inaugurazione della XXXIV edizione del Ravenna Festival, che vedrà protagonista il prossimo 7 giugno Laurie Anderson – artista multimediale a tutto tondo, animatrice della scena d’avanguardia newyorkese, pioniera dell’elettronica e tanto altro – abbiamo posto qualche domanda a Franco Masotti – uno dei due direttori artistici di questa manifestazione con Angelo Nicastro, il quale ci parlerà prossimamente dell'anima più "classica" della programmazione – con l’intento di perlustrare il versante più trasversale e multidisciplinare di un fitto cartellone che si dipana in un percorso di variegati appuntamenti fino al 23 luglio.

Franco Masotti (foto Zani)
Franco Masotti (foto Zani)

L’edizione 2023 del festival si intitola “Le città invisibili”, un omaggio a Calvino nell’anno del centenario della sua nascita. Come viene declinato questo rimando nella proposta culturale di un festival che da trentaquattro edizioni incardina sui diversi luoghi della città di Ravenna una parte integrante della sua identità?

«Al viaggiatore Ravenna si mostra come una successione di soglie che chiedono di essere varcate: dietro la scabra sobrietà delle facciate si annida la vertigine di cieli di mosaico, il germogliare di chiostri e giardini, una polifonia di storie. E così questa città anfibia e proteiforme forse non sfigurerebbe nel novero delle città che, secondo l’immaginazione di Calvino, Marco Polo descrive a Kublai Kan».

Sergio Rubini
Sergio Rubini

«Il tema è poi presente in filigrana nello sfaccettato palinsesto del programma dove oltre a una lettura di brani dal testo affidata a Sergio Rubini si possono trovare dalla città invisibile di Kitez, nella partitura di Rimskij-Korsakov che sarà diretta da Julian Rachlin alla futuribile Metropolis di Fritz Lang, sonorizzata da quel collettivo di compositori-performer che è Studio Edison. Città utopiche ma anche distopiche, invisibili perché distrutte e/o scomparse, come Hiroshima, per i cui sfortunati cittadini Penderecki scrisse la sua Trenodia (che sarà eseguita dalla Sinfonia Varsovia diretta da Aleksandar Markovic, o anche Pompei, lo scenario che ospiterà “Acarnesi Stop the War!” ideata da Marco Martinelli per il Parco Archeologico di quella città scomparsa sotto le ceneri del Vesuvio o Jerash, la città romana sepolta dalla sabbie del deserto (e dunque anch’essa resa invisibile) che ospiterà, anche con Pompei, il Concerto dell’Amicizia tradizionalmente diretto da Riccardo Muti. Ma anche Bach, le cui Sonate e partite per violino solo saranno eseguite da Leonidas Kavakos, mentre il Concerto brandeburghese n. 3 verrà proposto da Anne-Sophie Mutter con i Mutter’s Virtuosi, erige complesse architetture sonore che creano città invisibili in cui l’ascoltatore può aggirarsi».

Leonidas Kavakos (foto Marco Borggreve)
Leonidas Kavakos (foto Marco Borggreve)

Tra gli appuntamenti della settimana inaugurale troviamo la presenza di Laurie Anderson il 7 giugno, e, il 9, un omaggio a Frank Zappa con la proposta del suo The Yellow Shark. Si tratta di due figure emblematiche di quel mondo musicale – e creativo in generale – che dall’ambito popular si spinge a indagare le frange più sperimentali del panorama musicale contemporaneo tout court. Mi pare una scelta significativa, che imprime una sorta di “indirizzo” a questa edizione, o mi sbaglio?

«Siamo contenti di questa apertura di festival che ci porta dritti in quella straordinaria scena musicale che sono gli States, dove tra gli anni ’60 e ’80 avvennero cose incredibili e, penso, irripetibili. Frank Zappa e Laurie Anderson, assieme ad altri – ma mi piace ricordare che il festival in passato ha ospitato da Steve Reich e Philip Glass a Lou Reed, David Byrne e anche Brian Wilson, solo per citare alcuni nomi – rivoluzionarono la musica, con lavori assolutamente pionieristici che, a differenza di altri grandi anticipatori e radicali sperimentatori come lo stesso idolo di Zappa Edgar Varése, o Harry Partch e Conlon Nancarrow, riscuoterono un successo anche sorprendente: è sicuramente questo il caso di O Superman della Anderson, che entrerà nelle hit parades di mezzo mondo».

Laurie Anderson (foto Stephanie Diani)
Laurie Anderson (foto Stephanie Diani)

«Quindi la loro presenza a Ravenna – Zappa in ‘spirito’ purtroppo, ma c’è la sua musica – vuole essere sia un omaggio del nostro festival ai grandi ‘visionari’ che una preziosa occasione data alle generazioni più giovani che forse non hanno avuto ancora modo di conoscerli. E ci sarà anche Joan La Barbara, anch’essa statunitense e tra le più grandi sperimentatrici della voce – assieme, ovviamente, a Demetrio Stratos – che abbiamo mai conosciuto».

L’impronta multidisciplinare che da sempre caratterizza Ravenna Festival abita una significativa parte del cartellone dedicata alla danza, al teatro di prosa e al cinema: quali sono gli appuntamenti più rilevanti?

ICK DANS AMSTERDAM_WE, the EYES (foto Alex Avgud)
ICK DANS AMSTERDAM_WE, the EYES (foto Alex Avgud)

«La Romagna Felix del teatro, un territorio il nostro tra i più ricchi e vivaci in Italia in quest’ambito, proporrà una serie di nuovi lavori che vanno dal nuovo ‘cantiere’ del Teatro delle Albe di Ermanna Montanari e Marco Martinelli, dedicato dopo la Divina Commedia al Don Chisciotte, sempre con l’ormai rodato meccanismo della “chiamata pubblica” che coinvolgerà centinaia di cittadini, al Marat/Sade: Le due rivoluzioni di Maurizio Lupinelli a cui parteciperanno molti adolescenti anche diversamente abili. Ricorderei poi l’omaggio di quello straordinario attore che è Sandro Lombardi a Giovanni Testori – di cui ricorre il centenario della nascita – e la prima assoluta della nuova creazione di Emio Greco e Pieter C. Scholten con ICK Dans Amsterdam: WE, the Eyes. I 150 anni dalla nascita di Sergej Rachmaninov verranno celebrati in uno spettacolo di musica e danza che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Beatrice Rana. Per quanto riguarda il cinema, di Metropolis si è già detto ma vi sarà anche Il grande dittatore, il capolavoro di Charlie Chapli, a cui il direttore Timothy Brock, grande specialista in colonne sonore del cinema muto e non, ha messo mano ‘restaurandola’ alla colonna sonora, eseguita da una grande orchestra sinfonica».

Studio Edison - Metropolis
Studio Edison - Metropolis

Il programma viene attraversato da una serie di appuntamenti che rappresentano una sorta di appendice territoriale del festival, toccando luoghi come Russi o Cervia: cosa caratterizza questa parte del cartellone?

«Palazzo San Giacomo a Russi, in mezzo alla campagna romagnola, sulle rive del fiume Lamone, è lo splendido luogo che il festival ha da molti anni ormai destinato ai grandi concerti di – cosiddetta – World Music ma anche indie rock e rap, per via della sua natura assolutamente informale. Quest’anno sarà teatro del concerto della cantante africana Fatoumata Diawara e di quel singolare esperimento che sarà il Rave Classico, concepito da Enrico Melozzi per la sua Orchestra Notturna Clandestina e che vedrà – tra gli altri – ospiti come Giovanni Sollima, Giuseppe Andaloro e Niccolò Fabi, dal tramonto all’alba. Cervia è invece il luogo preposto ai “Trebbi in musica”: narrazioni, racconti ma sempre in musica o con musica e che avrà come protagonisti personaggi come Nada, Caterina Caselli – quest’ultima in conversazione con Pier Francesco Pacoda – il già citato Sergio Rubini, Claudia Gerini con il Solis String Quartet, che racconterà e canterà Franco Califano, e poi Luigi Lai ed Elena Ledda in un omaggio a Grazia Deledda con la scrittrice Sandra Petrignani, e altri ancora».

Mike Stern (foto Sandrine Lee)
Mike Stern (foto Sandrine Lee)

«Poi c’è anche il Pavaglione di Lugo, grande mercato settecentesco circondato da uno splendido porticato e che ospiterà – oltre a Il grande dittatore – il chitarrista americano Mike Stern ma anche la band indie rock Fast Animals & Slow Kids assieme all’Orchestra La Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti, in una coproduzione del Ravenna festival con il Mittelfest».

Informazioni e programma completo sul sito www.ravennafestival.org.

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