William Claxton, il fotografo a cui si devono decine e decine di immagini splendide che hanno costruito letteralmente l’estetica e l’iconografia del West Coast Jazz diceva che la fotografia è «jazz per gli occhi», sottolineando dunque quanto la capacità di cogliere il “momentum”, la frazione di secondo irripetibile che i nostri occhi mettono in atto in ogni momento di veglia, assomigli alla sequenza irripetibile di micro e macro eventi che accadono quando ascoltiamo e vediamo in azione musicisti sulle vie dell’improvvisazione.
Leonardo Sciascia, poi, ha scritto da qualche parte dei suoi Fatti diversi di storia letteraria e civile che «Nulla è più vicino all’abolizione del tempo, tra le rappresentazioni che l’uomo sa dare della propria vita, della fotografia; ma al tempo stesso, nulla ne è più lontano».
Il fotografo di jazz è egli stesso jazzista, in fondo. Coglie l’attimo, lo fissa, lo riporta nel tempo. Il preambolo per annunciare che una storica etichetta del jazz italiano meritatamente riconosciuta come un’eccellenza nel resto del mondo, la Red Records – fondata nel 1975 – ha deciso di affiancare al ritorno sulle scene come produzione discografica (novità e riscoperte di materiali storici inediti) anche la pubblicazione di libri dedicati ai fotografi del jazz. Sono creazioni decisamente particolari, a partire dalla cura raffinata delle edizioni: volumi di poco più una sessantina di pagine legati con filo rosso, in edizione limitata a cinquecento copie, delle identiche dimensioni di un ellepì, 32 centimetri per 32.
È la nuova serie Sounding Pictures, e di rado titolo di collana fu concepito meglio: “immagini risonanti”, come deve essere la fotografia di jazz. Si inizia con il volume di Mirko Boscolo, fotografo che iniziò giovanissimo a ritrarre i jazzisti, enfant prodige dello scatto, autore di moltissime foto di copertina per la rivista "Musica Jazz", per i più importanti quotidiani, per un nutrito numero di testate estere.
Non solo palcoscenico: Boscolo ama cogliere anche l’inatteso, il momento in cui il musicista è colto nel precario relax del camerino, la smorfia e il sorriso scaturiti all’improvviso.
Troverete dunque un Chick Corea che mette avanti una mano, quando è troppo tardi per impedire lo scatto, Art Blakey in un mare di sudore, la tensione della musica e delle pelli della batteria quasi avvertibile, un giovanissimo Paolo Fresu che guarda con occhi teneri e stupiti l’obiettivo, Jaco Pastorius con le dita in fondo al manico del suo basso micidiale, un cappello calcato sui lunghi capelli.
E poi, tra gli altri, il clarinettista Tony Scott indispettito (o fingeva di esserlo?) che tende il dito medio verso il fotografo, uno ieratico Sun Ra, un Miles Davis colto da dietro, la tromba rossa puntata verso terra, gambe lunghe e magrissime avvolte in pantaloni leggeri bianchi.
Mirko Boscolo sarà alla presentazione della serie dei Sounding Pictures, in programma il 7 ottobre alle 19 in via Savona a Milano, Loft D19. Il tutto è inserito nell’articolato calendario del festival JAZZMI, alla settima edizione