Pink Floyd
The Early Years 1965 – 1972
Pink Floyd Records
Alcuni lo giudicano il periodo migliore della band, prima cioè del trionfo commerciale di The Dark Side of The Moon (“un capolavoro del kitsch”, nella definizione usata allora sul “Village Voice” da Robert Christgau, o “l’inizio della fine”, secondo il futuro transfuga Roger Waters) e del gigantismo successivo (dai maiali aerostatici dell’era Animals alla filosofia edilizia di The Wall).
Per rivisitare quei “primi anni” è stato impiegato ogni genere di reperto d’archivio ritenuto in qualche modo interessante, ottenendo così un campionario che definire colossale è quasi eufemistico. Si tratta di sei volumi tematici, ciascuno multiplo, più un settimo fornito come bonus, in vendita singolarmente dal 2017, quando al momento la disponibilità è limitata al formato tutto incluso: un cofanetto che consta di una decina di cd, nove dvd e otto Blu-Ray per oltre 12 ore di musica e 15 di video, dal peso di quattro chili e mezzo abbondanti, smerciato a un prezzo di poco inferiore ai 500 euro (volendo risparmiare vale il doppio Cre/ation, che riassume il malloppo in 16 brani).
Si parte da Cambridge Station, riferito al triennio1965/1967: in vetrina luccica perciò il “diamante folle” Syd Barrett, destinato a uscire mentalmente destabilizzato dall’esperienza psichedelica alimentata dal consumo di Lsd (sua la firma sulle composizioni originarie, dai 45 giri "Arnold Layne" e "See Emily Plays" all’oggetto smarrito "Vegetable Man", qui edito per la prima volta in veste ufficiale).
I cinque altri capitoli riguardano ognuno un anno specifico, cominciando dal 1968: Germ/ination testimonia dell’ingresso in formazione di David Gilmour, meno visionario e più concreto di Barrett, Dramatis/ation propone fra le tante cose una versione di "Interstellar Overdrive" registrata insieme a Frank Zappa, Devi/ation documenta la collaborazione con Michelangelo Antonioni per Zabriskie Point e presenta un’esecuzione dal vivo targata BBC della suite Atom Heart Mother con orchestra e coro, Reverber/ation si sofferma sul repertorio di Echoes e Obfusc/ation offre l’intero Obscured by Clouds remixato, mentre l’extra contenuto in Continu/ation riunisce scampoli assortiti dell’arco di tempo considerato, e c’è pure un disco supplementare dedicato all’integrale del celebre Live at Pompeii.
Tanta roba, insomma. E in definitiva di qualità media più che accettabile. Ci andranno matti i seguaci del gruppo, veri destinatari dell’operazione.