L’eredità di Lee Scratch Perry

Una mostra fotografica a Londra e un cofanetto Trojan a un anno dalla morte di Lee Scratch Perry

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Lee Scratch Perry è stato il più importante e rivoluzionario produttore giamaicano, a lungo associato al suo amico Bob Marley di cui fu il produttore agli inizi degli anni Settanta, un periodo chiave in cui il reggae stava emergendo come un nuovo genere e i risultati furono classici quali "Soul Rebel", "Duppy Conqueror, “Small Axe”, “Natural Mystic”, "Sun Is Shining" e, più tardi, "Smile Jamaica", “Jah Live” e "Punky Reggae Party".

– Leggi anche: Lee Scratch Perry in 10 canzoni

Perry fu uno degli architetti fondamentali di un sotto-genere del reggae, il dub, utilizzando la sua personalità a dir poco eccentrica per ridisegnare il panorama sonoro e influenzare a livello globale la musica dei decenni seguenti fino ad arrivare ai giorni nostri.

Il suo mitico Black Ark studio nel quartiere di Kingston chiamato Washington Gardens fu il cuore del reggae più progressivo e sperimentale nel decennio 1973-1983, periodo in cui Perry sviluppò tessiture sonore con un marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile, suoni che i produttori odierni cercano ancora di imitare. Fu proprio in quello studio che furono create canzoni indimenticabili interpretate da artisti quali Junior Murvin, The Congos, Max Romeo, George Faith, The Silvertones, Junor Byles, Doctor Alimantado, e un numero infinito di sperimentazioni radicali di dub. 

«Lo studio di registrazione deve essere come una cosa vivente, poi io metto il mio spirito nei macchinari e loro mettono in scena la realtà» - Lee Scratch Perry

Per ricordare il primo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 29 agosto dello scorso anno, e proprio durante il Carnival che, dopo lo stop imposto dall’emergenza Covid, è tornato ad animare coi suoi colori vivaci e le sue musiche caraibiche le vie di Notting Hill, fino all’8 settembre sarà possibile visitare la mostra fotografica di Dennis Morris SuperPerry, all’interno della quale si potrà anche ammirare una fedele ricostruzione del Black Ark studio (l’indirizzo è 30, Old Burlington Street, W1 London).

Lee Perry Mostra

Il 26 agosto invece Trojan Records ha pubblicato – solo in formato digitale limitato a 40 canzoni - King Scratch: Musical Masterpieces from the Upsetter Ark-ive, ricca antologia via via disponibile in più versioni: io mi focalizzerò sulla Deluxe Edition in uscita il 2 settembre, cofanetto comprendente 4 LP, 4 CD (per un totale di 112 brani) e un booklet di 50 pagine curato da David Katz, il biografo ufficiale di Perry, e contenente molti scatti di Adrian Boot.

King Scratch

Salta subito all’occhio l’assenza di “Chicken Scratch”, canzone all’origine di uno dei due suoi soprannomi più famosi (l’altro è Upsetter): incisa per Studio One, la celebre etichetta di Clement Seymour “Sir Coxsone” Dodd, probabilmente non è stata inserita per un problema di diritti. E allora ovviamo a questa mancanza proponendo questo video:

Questa volta la Trojan ci risparmia i brani di Bob Marley & the Wailers prodotti da Perry e pubblicati all’epoca dall’etichetta londinese in quanto già oggetto di innumerevoli ristampe e antologie, e allora ascoltiamo “Natural Mystic” accreditata a Bob Marley & The Upsetters, gruppo che di lì a poco sarebbe diventato The Wailers, con la celebre sezione ritmica dei fratelli Carlton & Aston “Family Man” Barrett.

Il cofanetto combina i più famosi lavori di Perry, maggiormente indirizzati a un pubblico di neofiti, con un “carico da 11” di rari o mai pubblicati DJ mix, tra cui questo mix inedito della celebre “Police and Thieves” di Junior Murvin, canzone ripresa anche dai Clash nel loro album d’esordio del 1977.

Per i collezionisti i piatti prelibati sono contenuti nei 4 CD, intitolati come segue: The Early Years 1968-1973, Black Ark Adventures Part 1 1974-1976, Black Ark Adventures Part 2 1976-1977 e Black Ark & Beyond 1977-2002.

Come già detto, ci troviamo di fronte a una ricca proposta di 7” e 12” di difficile reperibilità che aiutano a capire quale rivoluzione musicale si stesse realizzando in quegli anni con Scratch «al timone di quella astronave medievale» – come ebbe a scrivere con efficacia Wayne Jobson – che è stata la Black Ark, l’Arca Nera, una rivoluzione che non lasciò insensibili Paul e Linda McCartney, Robert Palmer, i Beastie Boys e i Clash, per i quali Perry produsse “Complete Control” e “Pressure Drop”.

E allora spazio a Dave Barker, Leo Graham, The Bleechers, Charlie Ace, Susan Cadogan, Prince Jazzbo, Jimmy Riley, Lord Sassafrass, artisti forse meno conosciuti rispetto ad altri ma che, grazie alle sapienti mani di Upsetter, hanno non di meno dato vita a canzoni incredibili.

Il Black Ark studio è un laboratorio sonoro dove il reggae perde parte della sua solarità e si ammanta di una spiritualità scurissima, diventa minaccioso e ricco di stratificazioni: stupisce e fa paura, è qualcosa di mai sentito prima. La domanda è sempre la stessa: come faceva con un registratore TEAC a 4 piste? Volete sapere la risposta di Perry? «Sulla macchina c’erano scritte solo quattro tracce, ma io ne prendevo trenta dalla squadriglia extraterrestre. Io sono the dub shepard, il pastore del dub».

Chiaro, no? Riporto le parole del giornalista Michael Heumann: «Prima dell’arrivo dei moderni computer, processori di effetti e consolle di mixaggio digitali, Perry riusciva a trasformare in musica i suoni che vagavano nella sua testa. È riuscito a dimostrare che anche lo studio più essenziale poteva essere usato per realizzare le sue bizzarre visioni musicali. Un’anticipazione concettuale della musica elettronica e generata al computer, in cui la musica è un processo e il suono una entità fluida, sempre mutevole, sempre reinventata».

A differenza di King Tubby e degli altri pionieri del dub che ricostruivano in maniera creativa canzoni basate su sessioni registrate in precedenza, spesso Perry eseguiva i suoi dub in diretta, dal vivo, ballando in giro per lo studio, mettendo in atto qualsiasi tipo di stregoneria e mixando la musica su nastro mentre contemporaneamente stava registrando i musicisti. Non ci credete? Allori eccovi 5 minuti di magia:

King Scratch: Musical Masterpieces from the Upsetter Ark-ive è un’antologia ben fatta, giustamente focalizzata sulle produzioni degli anni d’oro del Black Ark studio, e, quel che più conta, in grado di soddisfare sia chi approccia per la prima volta il complicato mondo discografico di Perry sia chi in quel mondo è già entrato e non ne ha più voluto uscire. Rimane un dubbio: un artista che nelle sue produzioni è riuscito a catturare la magia può essere morto per davvero?

«Questo nuovo cofanetto dedicato agli anni d’oro di Lee mette in mostra il genio visionario che l’ha guidato a oltrepassare tutti i confini creativi e consolidare il suo status di icona culturale. L’arte e la musica di Lee continueranno a vivere per sempre» - Mireille Ruegg, vedova Perry

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