La Storia del Jazz in edicola: Il jazz in Italia - La guerra e la diffusione dello swing

In edicola dal 14 marzo con Corriere della Sera La Gazzetta dello Sport, il terzo volume dedicato all'Italia della Storia del Jazz EDT, di Adriano Mazzoletti

Jazz in Italia - Mazzoletti- storia del jazz - edicola
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I volumi di Adriano Mazzoletti dedicati al jazz italiano rimangono a oggi un caposaldo nella storia culturale e musicale del nostro Paese: un lavoro documentario di portata monumentale, condotto per anni con passione e rigore. Pubblicato in origine da EDT in due volumi (Vol. 1: dalle origini alle grandi orchestre, 2004, e Vol. 2: dallo swing agli anni sessanta, 2010), il lavoro di Mazzoletti viene ora riproposto in sei volumi come parte della Storia del jazz, in edicola con Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport a 9.90€.

La collana La storia del jazz raccoglie, con un’uscita settimanale fino al 4 aprile 2019, i sei libri di Gunther Schuller dedicati allo sviluppo del jazz, e il lavoro di Adriano Mazzoletti sul jazz italiano, per un totale di dodici uscite.

Piano dell’opera

1. Gunther Schuller, Le origini – 17 gennaio

2. Gunther Schuller, Gli anni Venti – 24 gennaio 

3. Gunther Schuller, I grandi maestri – 31 gennaio 

4. Gunther Schuller, Le orchestre nere – 7 febbraio 

5. Gunther Schuller, I grandi solisti – 14 febbraio 

6. Gunther Schuller, Le orchestre bianche – 21 febbraio

7. Adriano Mazzoletti, Antenati e pionieri –  28 febbraio 

8. Adriano Mazzoletti, La nascita delle grandi orchestre – 7 marzo 

9. Adriano Mazzoletti, La guerra e la diffusione dello swing – 14 marzo

10. Adriano Mazzoletti, Il dopoguerra, la provincia e il jazz liberato – 21 marzo

11. Adriano Mazzoletti, Il revival di New Orleans e il boom – 28 marzo

12. Adriano Mazzoletti, 8000 dischi di jazz italiano – 4 aprile

jazz in italia mazzoletti edicola

Il più grande sforzo storico e documentario mai concepito per raccontare gli uomini, i luoghi e le vicende del jazz in Italia prosegue con La guerra e la diffusione dello swing, riprendendo la narrazione dalla metà degli anni Trenta. Il volume sarà in edicola dal 14 marzo.

Assistiamo qui all’esordio di un grande maestro come Gorni Kramer e alla comparsa dello swing italiano, con il suo intrico di parabole individuali di musicisti, nascite e scioglimenti di complessi e orchestre, sullo sfondo di sale da ballo, alberghi, ristoranti e studi di incisione in cui il jazz prosperò nel nostro Paese come in tutto il mondo. E poi la guerra, le stragi, l’Italia divisa, e il jazz come megafono di propaganda radiofonica o di intrattenimento. E ancora: l’avanzata degli Alleati, la Liberazione con la gente che balla dappertutto, la fioritura degli hot club. Non vi è aspetto di questa storia che la ricerca di Adriano Mazzoletti passi sotto silenzio. Il lettore viene accompagnato fino ai tardi anni Cinquanta tra nomi oggi dimenticati e altri invece ben vivi nel ricordo di molti: Enzo Ceragioli, Nunzio Rotondo, Armando Trovajoli, la Roman New Orleans Jazz Band e Giampiero Boneschi, Franco Cerri e Piero Piccioni, e molti altri ancora.

Adriano Mazzoletti è nato a Genova. Giornalista, si occupa di jazz dal 1950. È stato dirigente Rai e conduttore e autore di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive di jazz, musica leggera e intrattenimento. Per trent’anni ha fatto parte della direzione dell’EUR (Unione Europea di Radiodiffusione) come vice-presidente e poi presidente del Dipartimento jazz, musica leggera ed etnica. Fin dagli anni Cinquanta ha svolto ricerche e raccolto documenti e testimonianze sul jazz europeo e italiano e sui musicisti italo-americani. Ha diretto la Grande enciclopedia del jazz in quattro volumi (1982), pubblicato un volume sul chitarrista italo-americano Eddie Lang (Stringin’ the blues, 1997), oltre al fotografico L’Italia del jazz (2012). Ha vinto numerosi premi per la sua attività di divulgatore e uomo di spettacolo. È stato direttore responsabile delle riviste “Blue jazz”, “Jazz”, “Jazz blues and around”. Dal 2000 è docente di Storia sociale del jazz e Storia del jazz italiano in diverse Università italiane, oltre che direttore artistico di vari festival del jazz.

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