Il 14 febbraio scorso è morto per arresto cardiaco il pianista George Shearing. Aveva 91 anni. Shearing è stato uno dei grandi "doni" dell'Europa al jazz americano. Nato nel 1919 vicino a Londra, veniva da una famiglia operaia. Era cieco dalla nascita e aveva un talento fuori del comune: prima della maggiore età era già un professionista indaffarato, sia sul pianoforte sia sulla fisarmonica. Influenzato da Fats Waller e Teddy Wilson, Shearing è poi diventato uno dei primi musicisti europei di bebop, dimostrando un'originale concezione armonica e ritmica. Emigrato nel 1947 negli Stati Uniti, ha presto raggiunto la fama con un quintetto il cui suono ha segnato un'epoca: vibrafono, pianoforte, chitarra, contrabbasso e batteria (più tardi anche con percussioni) e una condotta armonica unica: il pianoforte suona a blocchi di accordi mentre chitarra e vibrafono raddoppiano la melodia. Questo suono morbido e soffuso anche sui tempi rapidi e le più disorientanti melodie bop, divenne, soprattutto sulle ballad come "September in the Rain", il timbro dominante del lounge, il cocktail-sound per eccellenza, che dominò la musica leggera degli anni Cinquanta. La sua fama fu tale che finì anche sulle pagine di On the Road di Kerouac; il suo tocco raffinato, ricco di sottigliezze armoniche, ritmicamente elusivo, esercitò una notevole influenza su vari pianisti emersi negli anni Cinquanta e Sessanta, su tutti Bill Evans; ma anni prima il giovane Lennie Tristano aveva acquisito la tecnica dei block-chords proprio ascoltando Shearing. Compositore di almeno un brano divenuto uno standard, "Lullaby of Birdland", Shearing si è via via specializzato come sublime accompagnatore di cantanti, stringendo dagli anni Settanta un sodalizio con Mel Tormé che ha prodotto album e concerti indimenticabili, oltre a numerosi premi.
George Shearing 1919-2011
La morte del musicista inglese, pioniere della via europea al bebop
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