Esbjörn Svensson Trio
301
Act, distr. Egea
"301" è il nome dello studio di Sydney che ha fatto appena in tempo a raccogliere le ultime, grandi, prove dell'E.S.T Trio, prima della tragica scomparsa del pianista Svensson, una delle vere teste pensanti del jazz affacciato sul terzo millennio. Tant'è che i due compagni di palco, Dan Berglund al contrabbasso e all'elettronica, e Magnus Östrom alla batteria e all'elettronica "povera", oggi hanno inaugurato carriere soliste che approfondiscono le intuizione geniali di Svensson: creare una musica egualmente calata nel jazz di confine, nel lirismo più cantabile del "trio jazz con piano" classico e nei soundscape più avventurosi del rock contemporaneo. Se tornano i conti, dovrebbero esserci ancora altre sostanziose avventure sonore da quelle benedette ed ultime nove ore di materiale dagli studi australiani: speriamo che saltino fuori, perché già questo 301 che fa seguito al notevole Leucocyte è un altro tassello strabiliante e compiuto della musica secondo E.S.T. Lunghi pedali sonori increspati da ronzii e glitch elettronici, melodie di una bellezza sorgiva che sembrano scaturire dal nulla, fratture soniche e improvvisazioni ai bordi del "rumore creativo" come pensarono, tanti anni fa, quei retrofuturisti dei Can. Quasi un capolavoro, insomma.
Capolavori in archivio
Un nuovo disco raccoglie le ultime prove in studio dell'E.S.T. Trio del compianto Esbjörn Svensson
Articolo
jazz
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