Ci siamo quasi, tra meno di un mese torna il festival torinese C2C – Club to Club, e sarà l’occasione per festeggiare i vent’anni di vita e il nuovo logo.
Da diversi anni la formula è cambiata rispetto alle primissime edizioni: il festival è più stanziale e meno itinerante. Il suo successo negli anni è stato tale che sarebbe oggi impossibile ospitare tutti gli spettatori, come una volta, nei vari club della città.
(Ho scritto club?! Quali club?! La situazione attuale rispecchia quella descritta dagli Specials nel loro singolo “Ghost Town” del 1981: «This town is coming like a ghost town / All the clubs have been closed down». Certo, il Covid – ma in realtà il problema è antecedente e non sembra riguardare solo Torino).
E allora due serate alle OGR (Officine Grandi Riparazioni) e due al Lingotto – dal 3 al 6 novembre – per garantire capienze adeguate a un festival che ha saputo meritatamente ritagliarsi da tempo un spazio importante nel panorama europeo.
Come ogni anno ecco ciò che a nostro avviso non bisogna proprio perdere, sperando di non essere penalizzati da orari coincidenti, anche se gli inizi anticipati rispetto alle edizioni precedenti dovrebbero scongiurare questo pericolo.
Giovedì 3 novembre – OGR
Arca è una vecchia amica di C2C e in molti ci ricordiamo ancora la sua esibizione nell’edizione del 2017 e quella del 2016. Nel frattempo sono usciti i cinque volumi di KiCk, il suo opus magnum tra avant pop, reggaeton e altro ancora. Il materiale non manca e sull’impatto visivo ci si può scommettere a cuor sereno. ǃTajones Prada, oy que rara!
Due anni fa Fountain di Lyra Pramuk ci incantò, con le sue sonorità che richiamavano Cathy Berberian e i Cocteau Twins più malinconici, non riuscendo per un soffio a entrare nella nostra classifica dei 20 migliori dischi dell’anno. Vi proponiamo un brano di Caterina Barbieri in cui lei è ospite, spunto per segnalare e raccomandare l’esibizione della nostra connazionale due giorni dopo al Lingotto, imperdibile dopo quanto fatto sentire nell’edizione dello scorso anno e dopo i risultati raggiunti nel disco di quest’anno Spirit Exit.
Venerdì 4 novembre – Lingotto
Dopo tre anni si torna al Lingotto e la serata si annuncia ricca: undici esibizioni, tra cui scelgo gli Autechre, presumibilmente alle prese coi due album del 2020 Sign e Plus, i Jockstrap, del cui album d’esordio I Love You Jennifer B abbiamo scritto bene recentemente, e il jazz d’ambiente intriso di rigore algebrico di Nala Sinephro, il cui Space 1.8, uscito per la prestigiosa etichetta Warp, occupò la quarta posizione nella nostra classifica pop dello scorso anno [aggiornamento: Nala Sinephro non ci sarà, sostituita dall'aficionado Jeff Mills].
A C2C si va anche per ballare, e quella sera il compito di farci muovere è affidato a Caribou e Jamie XX, due garanzie: Dan Snaith pubblica il 7 ottobre l’album Cherry con il suo altro moniker Daphni, mentre Jamie XX ha pubblicato due singoli nel corso del 2022.
Qui sotto potete ascoltare il più recente, “Kill Dem”, episodio di dancehall destrutturata.
Sabato 5 novembre – Lingotto
Oltre alla già citata Caterina Barbieri i nostri consigli si indirizzano verso Makaya McCraven, il cui nuovo lavoro In These Times non accenna ad abbandonare i nostri lettori CD, i Low – su cui però grava un grosso punto interrogativo in quanto il gruppo sta cancellando tutte le date del tour a causa delle cattive condizioni di salute di Mimi Parker [aggiornamento: il concerto è stato in effetti cancellato] – e Pa Salieu, il rapper britannico che nel 2020 ha spopolato col suo album Send Them to Coventry.
Si ballerà sicuramente con Romy e Nu Genea, mentre probabilmente i Bicep avranno il compito di accompagnarci verso l’alba attingendo dal loro album Isles uscito all’inizio dello scorso anno, episodio riuscito tra underground e mainstream. Vediamoli in azione a Glastonbury la scorsa estate.
Domenica 6 novembre – OGR
Per l’ultimo giorno si fa ritorno alle OGR dove, tra gli altri, ci saranno Gang of Ducks e Mana, vecchi amici di C2C e anche loro giustamente invitati alla festa del ventennale.
Ormai manca davvero poco, gli organizzatori si aspettano 35.000 presenze, di cui molte provenienti da altre città italiane e dall’estero, richiamate anche da altri importanti eventi legati all’arte contemporanea che si terranno a Torino nella prima settimana di novembre.
Ci sarà da divertirsi: noi ci saremo e racconteremo cosa succederà per coloro che non potranno essere presenti.